Dalle sezioni del PCL

La catastrofe del Capitalismo in Sardegna

3 Febbraio 2012

Tasso di disoccupazione 13,0%.
Persone al di sotto della soglia di povertà oltre 350.000.
Prodotto interno lordo e media accumulata negli ultimi 10 anni -1,4%.
Persone che utilizzano ammortizzatori sociali oltre 100.000.
Pensioni al di sotto di 1.000 € 85% su 470.000 erogate dall’INPS.
Posti di lavoro persi dall’industria in senso stretto in 3 anni 10.000 unità.
Imprese e lavoratori che utilizzano gli ammortizzatori in deroga 1.070 imprese, 15.000 lavoratori.

Cacciare Cappellacci e tutto il Consiglio Regionale.

I sindacati confederali, la finta opposizione di centro sinistra (PD, SEL, IDV) offrono “l’ultima chance“ al lacchè numero uno di Berlusconi, per costruire un fronte unico che risolva la gravissima crisi economica e sociale che investe la nostra isola. Persino la consulta dei movimenti (agricoltori, pastori, commercianti, artigiani) concede una tregua per lasciare spazio alla trattativa, con il governo dei banchieri.
Altro che tregua, altro che fronte unico, con chi non solo non ha fatto niente per risolvere le centinaia di vertenze aperte, da quella dei pastori a quelle di centinaia di aziende che chiudono e licenziano, ma addirittura legalizza la schiavitù con i tirocini formativi, che permettono alle aziende di sfruttare i lavoratori per 32 ore settimanali, a 500 euro, pagati dalla Regione, senza contributi previdenziali, malattia e obbligo di assunzione.

Costruiamo un fronte unico, per cacciare il governo Cappellacci e il governo Monti, nazionalizzare le Banche e le aziende che licenziano, aprire la strada al governo dei lavoratori, l’unico in grado di garantire l’autodeterminazione del popolo Sardo.

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