Dalle sezioni del PCL

GENOVA:2°BOLLETTINO FINCANTIERI-S.PONENTE

“ PROLETARI DI TUTTI I PAESI UNIAMOCI !! “ (K.Marx)

30 Gennaio 2012

LATO FRONTE:Editoriale

LOTTA DI CLASSE

UN DECRETO A VANTAGGIO DI BANCHE, ASSICURAZIONI, IMPRESE E PETROLIERI

Il governo vara le “liberalizzazioni” e tutta la stampa borghese confeziona uno spot propagandistico trionfale: “tutelati i consumatori”, “provvedimenti per la crescita”, “ colpite le corporazioni”, … e così via.
Il tentativo è quello di spacciare all’opinione pubblica, ed in particolare ai lavoratori dipendenti, l’ immagine di un governo che compensa i sacrifici imposti sulle pensioni, sulla prima casa, sull’IRPEF, con un colpo ai privilegi dei “ricchi”.
La verità è un’altra. Il decreto “liberalizzazioni”di Monti persegue gli interessi del capitale finanziario.
Basta leggere il decreto. Da un lato bastona i tassisti aprendo il mercato dei taxi a speculatori e faccendieri.
Dall’altro premia le banche, le assicurazioni, le imprese e i petrolieri.
Le banche incassano l’obbligo di apertura dei conti correnti “base” di milioni di pensionati poveri con i conseguenti guadagni dalle commissioni, il libero ingresso dei capitali privati nel finanziamento e gestione (il cd. project financing ) delle infrastrutture. In pratica, avranno la possibilità di partecipare agli utili di gestione per rifarsi, con gli interessi, delle spese di finanziamento, ad es. spingendo per aumentare i prezzi dei servizi.
Ancora : potranno entrare nel business dei servizi pubblici locali e potranno continuare con l’abbinamento ricattatorio mutui-polizze.
Le assicurazioni incassano un più rigido “controllo” dei propri clienti a vantaggio dei propri profitti : riparazione diretta con proprie officine, nessun controllo sui pezzi di ricambio e riduzione del risarcimento al cliente.
Le imprese incassano addirittura una magistratura speciale e più rapida per le proprie controversie
(i comuni cittadini possono aspettare in coda), e
il libero ingresso, assieme alle banche, nel nuovo mercato delle ferrovie senza rispetto del contratto nazionale ferrovieri.
I petrolieri ottengono la libertà di trivellare nelle stesse “aree protette” (art. 17 del decreto).
Più alto è il numero delle trivelle ( e lo scempio di ambiente e salute ), più i banchieri, e le agenzie di rating, apprezzano.!
In tema di benzinai, il decreto prevede che solo i proprietari degli impianti di distribuzione del carburante potranno scegliere la compagnia da cui servirsi. Ma sono 500 su 25 mila !
Per gli altri 24.500 le cose peggiorano: i petrolieri potranno fissare le condizioni contrattuali che vogliono con ogni singolo benzinaio, senza nessuna tutela, nessuna contrattazione collettiva.
Altro che “ fase due”: continua l’ eterna fase uno dell’ingrassamento dei banchieri e degli industriali a spese del lavoro.
Altro che “sviluppo e crescita”: l’ unica crescita prevista e programmata è quella dei profitti del capitale, mentre FMI annuncia due anni di nuova recessione con la distruzione di altri milioni di posti di lavoro e nuove privatizzazioni in arrivo.!
Altro che “ difesa dei consumatori”: si difendono gli interessi del capitale contro i consumatori e i lavoratori.
Si conferma la necessità di una risposta generale al governo dei banchieri, che unifichi attorno al mondo del lavoro l’ insofferenza sociale degli strati inferiori delle classi medie e della popolazione povera. E’ ora che sia il movimento operaio ad impugnare i forconi mettendosi alla testa della protesta popolare e sottraendola al rischio di egemonie reazionarie.
Altrimenti, se la CGIL si subordina al PD e dunque al governo, se la FIOM si subordina alla CGIL (limitandosi ad una manifestazione ), se le sinistre si subordinano alla CGIL per non rompere col PD, il rischio si fa grosso, socialmente e politicamente.
Per questo il PCL rilancia a tutte le sinistre, politiche, sindacali, di movimento, la necessità di un vero sciopero generale dei lavoratori contro Governo e Confindustria e su un programma di lotta indipendente.

LATO RETRO:Echi

GRAVE INCIDENTE A SESTRI PONENTE

Martedì 24 Gennaio nel cantiere di Sestri, un operaio di 34 anni originario del Bangladesh e impiegato di una ditta esterna, è caduto da un ponteggio da un’altezza di 2 metri, riportando fratture gravi. Trasferito d’urgenza all’Ospedale Villa Scassi, è fuori pericolo di vita.
In generale, nei cantieri del Gruppo si continuano a verificare episodi di grave inosservanza delle norme di sicurezza e problemi riguardanti i tempi di fornitura di indumenti e DPI, e la qualità degli stessi, es. occhiali da vista antinfortunistici non a norma e guanti e stivali da saldatore co2 di qualità scadente. Sono fatti che dimostrano come, in tema di sicurezza, a Fincantieri, nonostante i proclami di circostanza, interessi di più risparmiare piuttosto che investire in prevenzione.

PALERMO: IL NUOVO ACCORDO CANCELLA GLI ESUBERI

Grazie alle lotte dei lavoratori, il 12 Gennaio è stato raggiunto un nuovo accordo unitario per il cantiere di Palermo, migliorativo rispetto a quello del 21 Dicembre. Il nuovo accordo, in sintesi: esclude il ricorso alla CIGS a zero ore e impegna Fincantieri a riassorbire tutti i lavoratori nel ciclo produttivo, cancellando nei fatti, gli esuberi.
Prevede l' impiego prioritario del personale interno e la riduzione del ricorso agli appalti. Viene inoltre ribadito il mantenimento dei tre settori produttivi: costruzioni, trasformazioni e riparazioni navali,
a cui si aggiungerà lo sviluppo della realizzazione di mezzi offshore e di navi speciali.

ANCONA: VINCONO GLI OPERAI

La battaglia per il lavoro alla Fincantieri di Ancona è stata vinta dagli operai al grido di “unità di tutti i lavoratori” nelle lotte comuni.
Un grande lavoro dei delegati di fabbrica Fiom che sono riusciti a tenere uniti tutti i lavoratori e lottare affinchè nessuno fosse licenziato.
La lotta determinata dei lavoratori ha portato alla riapertura dei cancelli, dopo otto mesi di fermo, e alla ripresa immediata del lavoro. L’Azienda ha affidato al cantiere di Ancona la costruzione di due navi mini-cruise Silver Sea. Solo 60 lavoratori verranno accompagnati alla pensione tramite “mobilità volontaria”, con uno stipendio netto che sarà comunque intorno ai 1400 euro mensili.
Dove hanno fallito le tante promesse non mantenute di politici di vari schieramenti e dei massimi rappresentanti del clero ( per far smobilitare la protesta si era scomodato persino il Papa) sono riusciti i lavoratori: la loro forza e determinazione è stata in grado di piegare i vertici dell’Azienda e strappare risultati.

CASTELLAMMARE: CONTINUA LA FASE DI CRISI

Per quanto riguarda i lavoratori del cantiere di Castellammare di Stabia si deve riconoscere un forte arretramento rispetto alle lotte dell’estate scorsa, in quanto le sigle sindacali firmatarie dell’ accordo del 21 Dicembre, FIM e UILM, hanno addirittura fatto credere ai loro scritti che quell’ accordo rappresenta una vittoria, festeggiando così la cassa integrazione. Niente di più squallido da parte di organizzazioni filo-padronali.
L’ unico sindacato non firmatario del nuovo piano che si è distinto in tutta questa drammatica vertenza è stata la FIOM che, con tutti i suoi limiti strutturali e le minacce dei capi reparto, ha deciso lo stesso di manifestare per le strade di Castellammare, facendo capire che le prospettive per il comparto produttivo Fincantieri sono completamente nere.
Attualmente, infatti, a Castellammare si stanno costruendo due pattugliatori militari, che inizialmente erano stati assegnati al Muggiano,
e che danno occupazione solo a 140 lavoratori del cantiere, e ancora per pochi mesi.

PER UN FRONTE UNICO DI LOTTA

Nel segno della continuità col governo precedente e a tutto vantaggio di capitalisti e banchieri, il governo Monti sta continuando l’opera di massacro sociale. Ci stanno togliendo tutto – lavoro, salario, pensione, diritti sindacali - con la solita scusa del “doveroso sacrificio per il risanamento di bilancio”, al solo scopo di aumentare e/o conservare la precarietà di noi lavoratori.
E' necessario costituire un coordinamento delle lotte operaie sia a livello territoriale sia nazionale, che punti ad unire i lavoratori dell’ industria (Fincantieri, Esaote, Finmeccanica, Selex,…) con quelli dei servizi pubblici(AMT, ATP, AMIU,…) .

Se lasciamo che attacchino azienda per azienda, settore per settore, abbiamo già perso.
Serve una reazione unitaria !

Contattaci e collabora con noi !

PCL/GENOVA

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