Dalle sezioni del PCL

Il botto alla sede di Equitalia di Olbia

31 Dicembre 2011

Il botto alla sede di Equitalia di Olbia

Il contesto del botto alla sede di Equitalia di Olbia è determinato da due poli:
1) la catastrofe della piccola borghesia agraria e manifatturiera causata dall’indebitamento con banche ed Equitalia, 70.000 tra pastori ed artigiani che rischiano di essere pignorati nei prossimi mesi;
2) le migliaia di miliardi di euro che gli stati hanno regalato alle banche europee, dal 2008, per non fallire. In questi giorni la BCE ha fatto un nuovo regalo ai banchieri: il 21 dicembre 523 banche hanno ricevuto dalla BCE 489 miliardi di euro in scadenza a tre anni, al tasso dell’1%. Le principali banche italiane ne hanno preso per 116 miliardi. La garanzia è data dalla finanziaria del governo Monti: se una banca non riesce a pagare le obbligazioni che ha emesso ci penseranno lo stato ed il governo Monti. Le banche italiane hanno offerto 40 miliardi di titoli in garanzia promettendo di pagarle. La garanzia in ultima analisi la danno i proventi della rapina che i governi fanno e continueranno a fare al proletariato ed alla piccola borghesia.
Sono molti gli economisti, i sociologi ed i politologi borghesi ad essere spaventati dalla crisi dei “ceti medi”. A preoccuparli non è una deriva della piccola borghesia a destra ma, al contrario, un’evoluzione a sinistra. Quest’ultima si realizzerà se il movimento operaio rivoluzionario in Sardegna costruirà l’unità programmatica con i pastori e gli artigiani colpiti dalle banche su: abolizione dei debiti, nazionalizzazione delle multinazionali del settore agroalimentare e pianificazione del settore, nazionalizzazione senza indennizzo delle banche e la loro centralizzazione in un unico istituto bancario, nazionalizzazione senza indennizzo delle aziende che licenziano, controllo popolare sulla scuola da quella dell’infanzia all’istruzione universitaria. La devastazione economica che le crisi catastrofiche del capitalismo provocano nella piccola borghesia per i marxisti non è una novità. Rosa Luxemburg difese contro Bernstein, alla fine del XIX sec., la tesi marxiana della proletarizzazione della piccola borghesia come effetto della crisi capitalista. La storia successiva ha dato ragione a Rosa Luxemburg.
Solo gli ipocriti si stupiscono che nel contesto determinato dall’antagonismo dei due poli descritti sopra, scaturiscano azioni come quella contro la sede di Equitalia ad Olbia. Riteniamo che la rabbia popolare debba disciplinarsi in organizzazioni di massa che rovescino i governi esistenti e creino dei governi dei lavoratori per attuare i punti del programma rivoluzionario.

Coordinamento regionale del Partito Comunista dei Lavoratori per la IV Internazionale

31/12/2011

coordinamento regionale del Partito Comunista dei Lavoratori per la IV Internazionale

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