Rassegna stampa

Relloonline.it

22 Dicembre 2011

Amministrative, il Pcl Rieti sui candidati del centrosinistra

(Pcl Rieti- sezione Rosa Luxemburg) - La vicenda delle primarie del centrosinistra, per le elezioni comunali di Rieti, è già di per sè triste se si pensa che il principale candidato del PD è un esponente, più o meno a riposo, della Cisl regionale. Se si pensa poi che questo candidato sostituisce, in pratica, l'altro e più quotato Mitolo, molto vicino all'UDC, il quadro è desolante. In questa desolazione si inserisce l'altra vicenda parallela della "sinistra" che sostiene il candidato, o meglio la candidata, di minoranza del PD.

Oltretutto quella che dovrebbe essere la federazione della sinistra a Rieti si è divisa proprio sulle candidature del centro sinistra. Ragionevolmente si può pensare che la corsa sia tra il vecchio sindacalista CISL è il giovane Petrangeli di SEL. Ma a prescindere da chi sarà il candidato ufficiale, è evidente che il gioco sarà sempre condotto dal PD, con la "sinistra" alla disperata ricerca di un posto in consiglio comunale. Dietro tutte queste manovre, a patto che il centro sinistra vinca le elezioni, cosa non scontata, ci saranno sicuramente scambi di poltrone e di favori al dilà di quelli che potrebbero essere gli interessi dei cittadini di Rieti.
Il governo nazionale, direttamente gestito dalle banche e dalla confindustria, è sostenuto dal PD, dal PDL e dall'UDC. Sarebbe bene che la "sinistra" prendesse atto di questo e facesse una opposizione intransigente al governo Monti, rompendo definivamente con il PD. Ma a Rieti questo ragionamento sembra appartenere al campo della fantapolitica.
Da parte nostra stiamo cercando di suscitare un fronte unito di lotta, anche in provincia di Rieti, che riprenda le parola d'ordine: "Noi il debito non lo paghiamo!". Per la nazionalizzazione di banche e assicurazioni, senza indennizzo per i grandi investitori e sotto il controllo dei lavoratori; per la nazionalizzazione delle industrie e delle imprese che licenziano e offendono i diritti dei lavoratori, a partire dalla Fiat. La catastrofe è già in atto, la ricetta per uscire fuori non si trova all'interno di questo sistema, si deve pensare ad una rivoluzione sociale che vada verso il socialismo. Il capitalismo e il riformismo hanno fallito, ci vuole il governo dei lavoratori.

Mario Tommasi

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