Dalle sezioni del PCL
Il trotskismo come vera ed unica alternativa.
20 Dicembre 2011
La rinnovata fiducia che i partiti hanno riconfermato al governo Monti, il grande capitale che ha “sequestrato la sovranità popolare”, l’intera umanità che sta precipitando in un baratro dove l’unica cosa che conta è il profitto.
Non si può vedere tutto questo, solo come svolte o scelte politiche reali, ma come una tattica il cui solo scopo è di ingannare le masse, ingabbiare le spinte rivoluzionarie nel paese e nel mondo per sostenere e difendere gli interessi dei banchieri e dell’intero sistema capitalistico.
L’unico sviluppo del marxismo che permette ed oggi ancora più di ieri, di non distruggere le correnti del movimento operaio, l’unico sviluppo che non si fa assimilare né capitolare all’avversario di classe, è il trotskismo. Oggi le masse devono comprendere che non è lottando per un programma minimo basato sui singoli aspetti del capitalismo che si potrà trasformare questa società sviluppando e armonizzarla per i bisogni concreti della popolazione. Oggi in Italia vige la necessità immediata e urgente di fare delle scelte che sono: opposizione alla BCE, non pagare il debito alle banche e nazionalizzarle, opporsi al governo dei banchieri e quindi al governo Monti, opposizione a tutti i partiti che si allineano a questo governo.
Queste sono le scelte, e soprattutto il bisogno che ha il popolo italiano se vuole cercare di non soccombere. Se il popolo vuole sopravvivere, il capitalismo deve perire, non riformando, ma spezzando la macchina statale e costruirne una nuova. Dobbiamo espropriare gli espropriatori non solo in Italia, ma contemporaneamente nel resto d’Europa e del mondo.
La realtà che ci si prospetta non ammette ulteriori inganni, elusione del problema o ignoranza da parte di nessuno, ma il semplice fatto di porsi davanti alla “realtà” coerentemente, proponendosi con un programma che si pone all’altezza dei tempi.
Molti dirigenti politici ripetono ogni giorno che non vogliono questo tipo di rivoluzione, preferendo rimanere nella modalità solo “verbale di rivoluzione”, ma tuttavia restano nei partiti che simboleggiano magari “falce e martello” come pedine essenziali ed anzi timonando a destra in questi ultimi due decenni. A questo punto il grosso del lavoro sta ai militanti: o respingete quella parte del vostro passato che era soltanto verbalmente rivoluzionario, e diventate rivoluzionari, o vi separate dai vostri dirigenti che ostacolano l’azione rivoluzionaria.
Dopo tante promesse date e non mantenute, non si può parlare di “classi lavoratrici non mature”, ma forse si dovrà spiegare perché i loro “partiti non lo erano”. Il risultato è di trovarci oggi con una classe lavoratrice diffidente, incerta, sfiduciata e ingannata. Questi partiti hanno portato al fallimento della sinistra, al fallimento dei loro stessi partiti, e politicamente altro non è che l’ennesimo tradimento degli interessi del proletariato.
Il Partito Comunista dei Lavoratori deve ora conquistare con un lavoro energetico e coraggioso la fiducia veramente rivoluzionaria delle classi lavoratrici.
Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez.Ancona-Nucleo Montano