Dalle sezioni del PCL
BOLLETTINO FINCANTIERI-S.PONENTE
“ PROLETARI DI TUTTI I PAESI UNIAMOCI !! “ (K.Marx)
13 Dicembre 2011
LOTTA DI CLASSE
LATO FRONTE:Editoriale
MOBILITAZIONE DI MASSA CONTRO ILDECRETO SALVA CAPITALISTI”
Il governo “tecnico” del grande capitale ha approvato l’ ennesimo capitolo del saccheggio sociale: aumento dell’età pensionabile, tagli alle pensioni e al welfare, aumento dell’ IVA, reintroduzione dell’ ICI sulla prima casa, privatizzazioni di servizi pubblici e nuove spese per le missioni di guerra.
Nel segno della continuità col governo precedente e a tutto vantaggio di capitalisti e banchieri, che ottengono tutto ciò che avevano chiesto: sgravi fiscali per i profitti, taglio dell’ IRAP e la garanzia statale per i prestiti bancari.
Nessuna efficace misura per colpire i redditi milionari, l’evasione fiscale e i grandi patrimoni.
Altro che manovra “salva Italia”!
E’ una manovra “salva capitalisti”, grazie alla spoliazione dei lavoratori italiani.
La verità è che un pagliaccio impresentabile come Berlusconi, ormai decotto, è stato archiviato dai capitalisti, non dal movimento operaio. E sono oggi i capitalisti a dettare, attraverso Monti, un nuovo attacco al mondo del lavoro.
Il centrosinistra è il primo responsabile di quanto è avvenuto. Prima bloccando e dividendo l’ opposizione sociale a Berlusconi, per ingraziarsi industriali e banchieri.
Poi sdraiandosi a sostegno di Monti, con la benedizione di Napolitano.
Bersani ha rinunciato ad elezioni e Premierato per obbedire alle banche, confermando la natura liberale del PD.
Nichi Vendola ha “aperto” al governo dei banchieri (raccomandando loro un po’ di pietà per le vittime) pur di non rompere l’ accordo con Bersani.
Di Pietro ondeggia senza alcun principio tra capitolazione e distinguo strumentali.
Mentre la Lega, complice di Berlusconi e dei padroni, prova a rigenerarsi all’ opposizione…di quelle stesse misure che ha votato sino a ieri. Una truffa.
Di fronte all’ unità di tutti i poteri forti e di tutti i loro partiti, è necessario costruire la più ampia unità di lotta di tutti i lavoratori e di tutte le loro organizzazioni, sindacali e politiche.
Non bastano scioperi di testimonianza.!
E’ necessario un vero sciopero generale prolungato sino al ritiro della manovra e alla caduta del governo. Si marci sulle Prefetture.
Si organizzi la mobilitazione in ogni posto di lavoro, nelle scuole, nelle Università.
Ogni compromissione con l’ avversario va revocata. !!
Gli accordi estivi della Cgil con Confindustria e banche vanno annullati. E così anche le promesse di accordi elettorali col PD per la prossima legislatura, avanzate in varie forme da Vendola, Ferrero e Diliberto.
Non si possono tenere i piedi in troppe scarpe, o con i lavoratori o con i suoi avversari.
Si metta finalmente in campo una piattaforma di lotta unificante basata sulle rivendicazioni del lavoro e dei giovani: blocco dei licenziamenti, cancellazione delle leggi di precarizzazione, difesa dei diritti, riduzione dell’ orario a parità di salario, salario sociale per i disoccupati, investimenti in opere sociali. E su questa piattaforma si apra una lotta vera, continuativa e combinata con l’ occupazione di tutte le aziende che licenziano, mirata davvero a piegare l’avversario.
Solo la lotta radicale può strappare risultati.!
LATO RETRO:Echi
L’ AZIENDA GETTA LA MASCHERA E RIPROPONE IL VECCHIO PIANO
All’incontro di Martedì 6 Dicembre Fincantieri ha comunicato alle parti sociali l’ intenzione di avviare un piano di riorganizzazione per tutti i siti e cantieri , che prevede un periodo di Cassa Integrazione Straordinaria per 24 mesi, a partire dal 1 Gennaio 2012.
Significa due anni di salario ridotto per tutti gli 8500 lavoratori del Gruppo, senza garanzie per il loro futuro occupazionale.
Di fatto, l’ Azienda ha riproposto il progetto di tagli e chiusure già proposto a Maggio scorso e ritirato successivamente a seguito della mobilitazione dei lavoratori.
Una mobilitazione che è necessario riprendere in tutti i cantieri.
SESTRI: RISPONDIAMO AL PIANO AZIENDALE CON LA LOTTA !
Per Sestri l’ Azienda ha parlato di cassa integrazione per tutti i suoi dipendenti diretti, vale a dire 741 lavoratori, che per 24 mesi si ritroveranno a salario ridotto.
Ad oggi, l’ Azienda non ha ancora proposto un piano industriale, ma ha esplicitamente dichiarato che il futuro di Sestri è legato ai tempi e modi di realizzazione del ribaltamento a mare e alle commesse pubbliche (quali?) che il Governo nazionale dovrebbe commissionare.
I soliti bla bla della politica, che lasciano supporre che l’ Azienda voglia di fatto procedere alla chisura di Sestri.
Contro una simile eventualità i lavoratori del cantiere e quelli dell’indotto devono lottare uniti. E lo sciopero generale del 12 Dicembre è stato una nuova tappa di questa lotta.
CASTELLAMMARE : L’ ORA DELLE CHIACCHIERE E’ FINITA
Il cantiere di Castellammare vive una situazione analoga a quello di Sestri.
Anche qui l’Azienda ha annunciato la cassa integrazione straordinaria per 400 lavoratori
del cantiere , parlando di ipotetiche commesse da parte di Governo ed Amministrazioni locali per il futuro. Il tutto era già stato anticipato in un protocollo d’ intesa firmato, pochi giorni prima, tra l’ Azienda e le forze governative locali (Comune-Provincia-Regione) con la complicità del Governo Monti-Passera.
Tale intesa nasconde dietro una cortina di fumo, il prolungamento delle precarie condizioni oggettive in cui si trovano da anni i lavoratori del cantiere e del suo indotto.
Qui, come a Sestri e negli altri siti, il
Partito Comunista dei Lavoratori, rivendica:
la difesa e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e dei loro redditi; il no deciso ad ogni ipotesi di privatizzazione degli stabilimenti, il controllo operaio dei cantieri e la costruzione di un coordinamento nazionale delle lotte formato da delegati presenti in tutti gli stabilimenti Fincantieri (indotto incluso).
DUE PESI E DUE MISURE
L’ex presidente di Finmeccanica Guarguaglini, che ha lasciato un’ azienda in forte difficoltà,
ha ricevuto una liquidazione di 5,6 milioni di euro. Per molto meno i lavoratori vengono messi sulla strada. Due pesi e due misure, che fanno delle aziende a partecipazione statali un terreno di gestione a fini privati, dove raccomandazioni, benefit, privilegi e appalti ad “aziende amiche” sono la prassi quotidiana.
Di fronte a simili fatti non è più sufficiente indignarsi ma occorre contrastarli con la denuncia ed il conflitto.
ASSEMBLEA PUBBLICA “NOI IL DEBITO NON LO PAGHIAMO”
Mercoledì 14 Dicembre, dalle ore 17.00, presso circolo CAP, v. Albertazzi 3r (Genova)
Interverranno delegati sindacali e attivisti sociali e politici impegnati nei movimenti.
-Contro la manovra Monti
-Per un fronte comune contro il governo unico delle banche, dei capitalisti e della BCE
Partecipa e diffondi!
Contattaci e collabora con noi !