Dalle sezioni del PCL
CONTRO IL SILENZIO-ASSENSO… UN FORTE DISSENSO!
Volantino mcPCL Torino
8 Dicembre 2006
Il governo Prodi-Padoa Schioppa, complici i sindacati confederali, anticipa di un anno la riforma della previdenza complementare elaborata dal governo Berlusconi.
Dal primo gennaio i lavoratori avranno 6 mesi di tempo per decidere se mantenere l’attuale regime di accantonamento del TFR (Trattamento di Fine Rapporto), o se conferire il TFR alle pensioni integrative. Se faranno decorrere i termini per esprimere il loro parere senza effettuare nessuna scelta, scatterà automaticamente il passaggio della loro liquidazione ai fondi pensione integrativa attraverso il meccanismo del silenzio-assenso, vera e propria truffa legalizzata. Nelle aziende con più di 50 dipendenti il TFR su cui non viene espressa alcuna scelta, non versato nei fondi, verrà conferito all’INPS, per sostenere l’ammodernamento delle infrastrutture, cioè le grandi opere mangiasoldi e devastatrici dell’ambiente (TAV, MOSE…).
Insomma, un gigantesco affare da 19 miliardi di euro l’anno (tale è l’ammontare del trasferimento del TFR ai fondi pensione), l’ennesimo attacco contro il salario differito dei lavoratori a vantaggio della rendita e del profitto, in piena continuità con le politiche degli ultimi 15 anni.
Questa riforma testimonia ancora una volta che la nostra classe politica, centro-destra e centro-sinistra va a braccetto con la Confindustria e l’Alta Finanza.
La stessa sinistra dell’Ulivo ha abbandonato la difesa della pensione pubblica come pilastro principale della previdenza. Inoltre CGIL, CISL e UIL, senza nessun mandato dei lavoratori, hanno siglato un accordo che baratta gli attuali rendimenti, relativamente sicuri, con rendimenti esposti ai movimenti incerti del mercato: infatti i fondi pensione, investendo anche in azioni e obbligazioni, possono risolversi in una perdita netta, e addirittura “bruciare” tutti i quattrini accantonati. Non c’è da stupirsi, visto che i 3 sindacati confederali inizieranno a gennaio una trattativa con Governo e Confindustria: oggetto della tanto amata concertazione saranno l’aumento dell’età pensionabile e la revisione dei coefficienti per diminuire gli importi delle pensioni, con il tentativo di cambiare il sistema da retributivo a contributivo.
In questo contesto sono risultate positive le assemblee tenute a Mirafiori tra i lavoratori e Epifani, Angeletti e Bonanni. Il dissenso espresso sulle complicità dei Confederali con il Governo deve essere sviluppato in tutte le fabbriche per imporre alle OO.SS il diritto dei lavoratori a decidere su qualsiasi trattativa con un loro voto vincolante. Le assemblee di Mirafiori, con il loro dissenso, rappresentano il primo passo nella giusta direzione.
Noi militanti del Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori, nato dall’opposizione della sinistra di Rifondazione Comunista all’entrata nel governo Prodi, ci opponiamo alla riforma del TFR e ad ogni capitolazione concertativa agli interessi dei padroni.
Invitiamo i lavoratori a mobilitarsi per chiedere a gran voce:
il ritiro della riforma del tfr
il ritorno della previdenza pubblica al sistema retributivo








