Dalle sezioni del PCL
Comunicato di solidarietà con i lavoratori in lotta della Vinyls di Porto Torres
17 Settembre 2011
comunicato dell a sezione provinciale di Sassari di solidarietà con la lotta della Vinyls
La sezione provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori difende senza riserve la decisione dei lavoratori della Vinyls di Porto Torres di bloccare l'accesso dei manutentori incaricati di avviare il termocombustore che avrebbe significato l'inizio del processo di smantellamento degli impianti. Questo fatto testimonia della persistente volontà dei lavoratori di non arrendersi e rassegnarsi alla chiusura del petrolchimico e conferma la giustezza della linea da sempre difesa dal nostro partito, quella della lotta dura, iniziata con le contestazioni di un anno fa a Morselli e ai dirigenti dello stabilimento e arrestatasi con l'esilio volontario sull'isola dell'Asinara. Quanto avevamo previsto allora si è verificato. I lavoratori, dopo averle tentate tutte, si trovano oggi di fronte alla sola strada credibile per evitare la chiusura: quella della lotta dura appunto. Questo episodio conferma che la volontà di non arrendersi è ancora viva.
Come Partito ribadiamo oggi quello che da sempre sosteniamo, la vittoria di questa lotta può venire solo se i lavoratori abbandonano ogni residua illusione su soluzioni “provenienti dall'alto” (promesse della casta dei governanti e dei politici di entrambi gli schieramenti, fantomatici compratori, piani truffaldini di risanamento o riconversione ecc). La soluzione può essere imposta solo dal basso! Cioè, solo contando sulla forza organizzata dei lavoratori stessi, che non hanno altri alleati che loro stessi, ovvero quelli come loro e che appartengono alla loro classe o che soffrono come loro, e che sono la maggioranza della nostra società.
Questo significa che bisogna riprendere la strada interrotta che fin dall'inizio indicavamo: quella dell'unificazione delle lotte in corso su tutto il territorio sardo e dello stato italiano.
Questa crisi catastrofica del capitalismo spingerà nei prossimi mesi milioni di altri lavoratori e degli strati sociali più poveri del ceto medio, tanto nello stato italiano che nel resto dell'Europa, a mobilitarsi per resistere alle misure draconiane di "risanamento" degli stati imposte per salvare la borghesia e il capitalismo mondiale dal loro crollo catastrofico. Sarà la prima occasione per milioni di lavoratori di prendere coscienza della propria forza e della loro reale consistenza sociale. Per i lavoratori della Vinyls sarà un'occasione preziosa di rompere finalmente l'isolamento della propria lotta che li aveva spinti, come disperato gesto di protesta, ad autoesiliarsi un anno fa. Per i lavoratori della Vinyls come per i lavoratori dell'Iribus e degli altri stabilimenti Fiat, o di tutte le altre aziende che chiudono o licenziano, o per i dipendenti del settore pubblico e i cedi medi della società che pagheranno pesantemente le finanziarie Berlusconi-Napolitano sarà l'occasione per unire le forze e imporre soluzioni radicalmente differenti ai sacrifici che vogliono imporre i padroni e i banchieri.
Come partito ribadiamo che per unire le lotte in corso occorre:
Primo
la costituzione in ogni luogo di lavoro, o almeno all'inizio, in quelli dove siano già in corso delle lotte, di “comitati o consigli indipendenti di lotta” costituiti da delegati democraticamente eletti dagli stessi lavoratori che partecipano alla lotta.
La costituzione di organismi di coordinamento, costituiti dai delegati dei lavoratori di tutti i settori, ai livelli territoriale, regionale e infine nazionale per unificare tutte le lotte particolari in corso; a tal fine, come primo passo, invitiamo i lavoratori Vinyls a discutere tra loro, aderire e diffondere l'appello dell'Assemblea dei lavoratori autoconvocati “Dobbiamo fermarli” (appello.dobbiamofermarli@gmail.com; http://www.facebook.com/pages/Dobbiamo-fermarli/260883600605516) e inviare propri delegati all'assemblea nazionale che si terrà a Roma il prossimo 1° ottobre.
Secondo.
Un programma comune di rivendicazioni generali che risponda a tutte le richieste particolari e che non può che basarsi sui seguenti punti:
abolizione del debito pubblico italiano senza indennizzi e con la sola tutela del piccolo risparmio. È questa la vera misura di risanamento economico.La crisi e il debito devono pagarli chi li ha causati: la borghesia dei banchieri, degli industriali e degli speculatori finanziari;
nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori di tutte le industrie che chiudono, licenziano, violano le norme sulla salute dell'ambiente e dei lavoratori;
per le imprese come l'ENI controllate dallo stato: requisizione da parte dello stato senza indennizzo di tutte le quote di capitale appartenenti a privati, con la sola tutela del piccolo risparmio; scioglimento immediato dei consigli di amministrazione e degli attuali organismi dirigenti e loro sostituzione con consigli di gestione costituiti da delegati degli stessi lavoratori dipendenti democraticamente eletti, e con funzionari di comprovata fedeltà agli interessi dei lavoratori eletti dagli operai dell'azienda; pianificazione e organizzazione della produzione del settore secondo gli indirizzi stabiliti da apposite conferenze democratiche di pianificazione tenute da delegati dei lavoratori stessi, e in armonia con le esigenze e gli indirizzi di pianificazione dell'intera società che la generalità dei lavoratori vorrà stabilire.
Nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori di tutte le banche e del settore del credito.
Abolizione di tutti i contratti e le leggi di lavoro precario, e assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari e disoccupati attraverso la riduzione generalizzata, a parità di salario, delle ore di lavoro, e piani pubblici di investimenti, determinati democraticamente dai lavoratori stessi, per risanare e potenziare tutti i servizi sociali già esistenti e ogni altra esigenza della società.
Custos pobulos, est s'hora d'estipare sos abusos...
...cando si tenet su bentu est prezzisu bentulare!
Partito Comunista dei Lavoratori per la Quarta Internazionale
Sezione provinciale di Sassari