Dalle sezioni del PCL

BOLOGNA: ABOLITO L'ART. 33 DELLA COSTITUZIONE

Impedendo il referendum i garanti hanno fatto un golpe che abroga l’art.33 della Costituzione. Ma la battaglia continua anche per battere la sinistra laica in campagna elettorale e clericale in giunta e consiglio comunale.

1 Luglio 2011

Comunicato stampa
di
Michele Terra
Esecutivo naz. Partito Comunista dei Lavoratori

La decisione dei garanti di impedire il referendum sui finanziamenti pubblici alle scuole private con la motivazione che il Comune è obbligato per legge a sostenere gli istituti privati è gravissima.

A questo punto bisogna valutare politicamente se i garanti hanno torto, quindi hanno volutamente impedito una consultazione democratica; oppure hanno ragione, ed in questo caso bisognerebbe prendere atto che vi è stato un golpe istituzionale che ha di fatto abrogato l’art.33 della Costituzione. Peraltro nessun politico o amministratore pubblico si era accorto di questo obbligo, evidentemente introdotto senza che nemmeno i diretti interessati se ne accorgessero.

Ad oggi i veri vincitori del referendum sono CL e la curia.

Avendo visto le dichiarazioni di Merola, che dopo aver rinnovato le convenzioni, dice di voler discutere del tema, evidentemente per convincerci della giustezza del sostegno pubblico alle scuole confessionali, ci domandiamo se CL faccia parte della maggioranza che ha vinto le elezioni del maggio scorso.

E’ divertente il fatto che tutte le leggi citate dai tre garanti per giustificare la propria decisione siano state varate dal centrosinistra: nel 2000 dal governo D’Alema mentre nel 2001 e 2003 le leggi regionali (giunta Errani) furono votate anche da Prc-Pdci-Verdi. Non meraviglia, quindi, che nei giorni scorsi Amelia Frascaroli, santificata da buona parte della sinistra, si sia schierata contro il referendum dichiarandolo “non prioritario”.

Il PCL intende continuare questa battaglia di laicità e di difesa della scuola pubblica affinché, anche attraverso un referendum autogestito, i bolognesi si possano esprimere, sconfiggendo anche quella sinistra che in campagna elettorale è laica per diventare clericale in giunta e consiglio comunale.

Bologna, 30 giugno 2011

Michele Terra

Michele Terra

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