Dalle sezioni del PCL
Cosenza e lo spettacolo più grottesco della "democrazia": le elezioni
26 Aprile 2011
La sezione di Cosenza "Adolfo Grandinetti" non parteciperà alle prossime elezioni amministrative della città, ma continuerà la sua intensa attività di mobilitazione sul territorio al fianco dei lavoratori, degli sfruttati, delle famiglie, degli studenti e dei movimenti territoriali.
Il PCL considera le elezioni, cosiddette democratiche, di questo paese uno strumento inutile per cambiare realmente le cose. Le campagne elettorali rispecchiano il sistema economico su cui si regge lo stato italiano, sono quindi modellate per ricche organizzazioni o ricchi individui, i quali verranno scelti in base a meccanismi mediatici e clientelari che non hanno niente a che fare con i bisogni della popolazione.
Nonostante questo ci siamo presentati alle scorse elezioni politiche, alle passate elezioni provinciali, ed abbiamo provato a presentarci alle ultime elezioni regionali (dalle quali siamo stati esclusi con un provvedimento burocratico). Perchè?
Le elezioni possono essere uno strumento utile per parlare con la gente, per far conoscere il nostro pensiero e le nostre proposte ai lavoratori, alle tante famiglie usurate dal liberismo, agli studenti, ai precari, ai disoccupati, agli immigrati eccetera. Attraverso comizi, manifesti, ma anche partecipando alle trasmissioni televisive, vogliamo rendere pubblico il nostro programma anticapitalista. È proprio per questo, perché siamo disinteressati alla poltrona, che non stringiamo accordi elettorali. Ed è per questo che il nostro statuto presenta rigide regole, per esempio nel caso in cui uno dei nostri compagni venisse eletto: egli non riceverà più dello stipendio di un operaio (il resto dovrà finanziare l'attività politica del partito).
Partendo da questi presupposti, abbiamo deciso di non partecipare alle elezioni amministrative della nostra città: Cosenza. Per un motivo semplice: riteniamo più utile, in questa fase, far conoscere il nostro programma attraverso altri strumenti, altre forme. Da quando siamo nati, siamo stati presenti in tutte le iniziative di lotta per i diritti nella nostra città: dalla lotta degli studenti universitari alle lotte dei lavoratori, dalla scuola alle lotte ambientali, fino alla lotta per la casa, per i beni comuni, per gli immigrati. Questo è il terreno di intervento, la forma comunicativa, che la nostra sezione privilegia in questo momento, per favorire la partecipazione diretta della popolazione alla nostra attività politica, alla lotta per gli interessi di chi viene sfruttato dal capitalismo, dal mercato del lavoro, dal clientelismo delle nostre classi dirigenti. Proprio perché la nostra non è una corsa alla poltrona, potremmo dire di non aver partecipato mai ad una campagna elettorale vera e propria. Oppure, se volete, che la nostra campagna elettorale dura 12 mesi all'anno, ed ha un obiettivo: far capire agli sfruttati che le elezioni non servono a loro, ma ai nostri sfruttatori.
Noi non appoggiamo nessun candidato e nessuna lista, nè al primo turno nè all'eventuale ballottaggio. Quando non c'è un partito con un programma chiaro e rivoluzionario, ovvero quando il voto non serve a rafforzare una prospettiva coerente ed anticapitalista ma solo a scaldare una poltrona, allora non c'è un voto utile, per cui invitiamo, senza tentennamenti, all'astensionismo.
Certo, non partecipare direttamente non significherà essere indifferenti alla lunghissima serie di fesserie e false promesse che i contendenti alla carica di Sindaco di Cosenza diranno durante la campagna elettorale, anzi! A partire dalla ridicola modalità con cui si sono create liste ed alleanze, tra interessi personali e parentele, saremo i primi a denunciare le tante malefatte che i politicanti di turno commetteranno nel mese dello "spettacolo più grottesco della democrazia".
Nel prossimo mese, come accade da anni, le nostre parole saranno semplici: continuare a lottare e costruire il partito della rivalsa degli sfruttati.