Dalle sezioni del PCL

BOLLETTINO FINCANTIERI-S.PONENTE APRILE 2011

“ PROLETARI DI TUTTI I PAESI UNIAMOCI !! " (K.Marx)

19 Aprile 2011

LATO FRONTE:Editoriale

LOTTA DI CLASSE: ASSEDIAMO PALAZZO CHIGI

Nel momento della massima crisi del berlusconismo, le opposizioni parlamentari sono di fatto il principale aiuto al governo. Volendo sostituire Berlusconi con un rispettabile governo del capitale, finiscono non solo col rimuovere ogni terreno sociale di scontro, ma cercano di spiegare ai capitalisti la propria “superiorità istituzionale” nella difesa dei loro interessi. La proposta di un governo di “grande alleanza nazionale” esteso all’Udc e a Fli ( e forse alla Lega ) ha questo significato.
Il PD cerca di spiegare a Confindustria che se scaricasse Berlusconi potrebbe ottenere in cambio maggiori fondi pubblici, una riduzione fiscale, la complicità della Cgil.
Cerca di spiegare al Vaticano che se accantonasse Berlusconi, nessuno dei suoi privilegi sarebbero intaccati e avrebbe in cambio qualche imbarazzo in meno col popolo delle parrocchie. Cerca di spiegare alla Lega che se staccasse la spina a Berlusconi, il PD sosterrebbe il federalismo e dunque eviterebbe l’incognita del referendum.
Il senso di tutto questo è uno solo: garantire le classi dominanti del Paese sulla continuità in ogni caso del loro dominio e delle loro politiche, contro i lavoratori e le masse popolari. Chi cerca l’investitura dei poteri forti del Paese, non può mobilitare le masse contro di essi e dunque contro il governo che li tutela. Deve anzi opporsi a ogni sciopero generale, fustigare la Fiom in compagnia di Marchionne e Bonanni, rimproverare gli studenti per i loro “eccessi” contro la Gelmini, e persino rinunciare ad ogni pratica di ostruzionismo parlamentare contro il governo più reazionario degli ultimi 50 anni.
Persino consentendo al governo di varare la legge di stabilità (a favore delle scuole private e delle missioni di guerra) se questo è richiesto dal Vaticano, da Confindustria e Napolitano, dalla U.E. e dai banchieri. Limitandosi di fatto a fare opposizione sul tema del Rubygate e in difesa delle procure.
Il risultato è uno solo: Berlusconi resta in sella, continua a comprare deputati delle “opposizioni”, conserva larga parte del suo consenso sociale.
I lavoratori, i giovani, le donne continuano a essere bastonati da Berlusconi e padronato.
Vi è una sola alternativa a questa politica: liberarsi da ogni subordinazione ai liberali, organizzare e unire nell’azione le proprie forze, preparare una propria soluzione alla crisi italiana. E’ possibile.!
Una svolta unitaria e radicale della mobilitazione di massa sarebbe perfettamente in grado di rovesciare il governo.
Se le grandi mobilitazioni dei metalmeccanici, le lotte di massa degli studenti, le enormi piazze delle donne del 13 febbraio, le manifestazioni contro la guerra in Libia del 2 aprile, confluissero tutte in un unico fiume ininterrotto, rompendo gli argini delle iniziative tradizionali di routine e scendendo sul terreno di un’autentica prova di forza, l’intero quadro politico e istituzionale sarebbe scosso dalle fondamenta. Uniamo le lotte!!
L’esperienza viva delle rivoluzioni del Maghreb non ha forse dimostrato una volta di più l’immensa forza della mobilitazione popolare e le sue potenzialità rivoluzionarie?
Regimi pluridecennali apparentemente inespugnabili sono stati travolti in pochi giorni dall’improvvisa eruzione della sollevazione popolare, che ha cambiato l’intero scenario della lotta di classe e democratica della regione.
Perché se sono stati rovesciati i “solidi” regimi di Ben Alì e Mubarak, non potrebbe esserlo un governo Berlusconi decisamente più debole e già in crisi strisciante?
In ogni caso,il PCL non si subordinerà alla paralisi delle sinistre e dei loro gruppi dirigenti.
In tutte le lotte dei lavoratori, degli studenti, delle donne, in ogni mobilitazione democratica contro il governo, rivendicheremo il “fare come in Tunisia e in Egitto”.
Per una rivolta di massa!!

LATO RETRO: Echi

CASTELLAMMARE DI STABIA ,LA SITUAZIONE E' INSOSTENIBILE

Da settimane i lavoratori dello stabilimento campano, insieme ai lavoratori delle ditte di appalto e dell'indotto, stanno manifestando con presidi, cortei, volantinaggi, il loro malessere rispetto alla pesantissima situazione alla quale sono sottoposti e al totale disinteresse di Governo e istituzioni locali. Sul futuro industriale del cantiere pesano forti incognite e, da tempo, si ricorrono voci ufficiose di riconversione produttiva delle aree verso attività di logistica portuale e di turismo che non potrebbero minimamente compensare i livelli occupazionali determinati dall'attuale attività di costruzione navale. Inoltre, a giugno scadranno la CIGS e gli ammortizzatori sociali a copertura del reddito dei lavoratori, con la sospensione dei lavori almeno fino al mese di settembre.
Come PCL appoggiamo i lavoratori di Fincantieri e dell'indotto, a Castellammare di Stabia e in tutti gli altri siti, sostenendo ogni iniziativa di mobilitazione in difesa della capacità produttiva dei cantieri e contro ogni ipotesi di chiusura degli stessi.

LA FALSA SOLITUDINE DEI PADRONI

Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia ha recentemente affermato “Mai come adesso gli imprenditori si sentono soli...”. Mai solitudine fu più affollata!
Berlusconi ha sempre detto, senza mai smentirsi, che il programma di Confindustria è lo stesso del suo governo. Cisl, Uil e Ugl concordano col governo leggi unicamente in difesa degli interessi di imprese e padronato. Il parlamento ha approvato lo scorso anno il cd. “Collegato lavoro”, cancellando decenni di diritti dei lavoratori, e si prepara a cancellare definitivamente lo Statuto dei Lavoratori.
La dirigenza della Cgil fa di tutto per non nuocere gli interessi del padronato, limitandosi ad indire sciopericchi e proponendo il recente “nuovo modello contrattuale” che va incontro alle esigenze padronali.
L' “opposizione” parlamentare sostiene di fatto gli stessi interessi del padronato, limitandosi a critiche sterili e di facciata (es. sui 2 referendum alla Fiat). I mezzi mediatici sono da sempre dalla parte delle Imprese.
La verità è che i padroni si lamentano perchè vorrebbero altri tagli della spesa pubblica e altri aiuti economici dallo Stato, riversando le loro perdite sulle spalle della collettività.
Tutto il resto sono lacrime di coccodrillo.

CONTRO LA PIAGA SOCIALE DEL PRECARIATO

Sabato 9 aprile decine di migliaia di lavoratori precari sono scesi in piazza in tutta Italia per manifestare contro il precariato e la disoccupazione sempre più diffusi. Si stima , infatti, che siano più di 4 milioni i lavoratori, soprattutto giovani, ad essere oggi impiegati con contratti a termine. Negli ultimi 15 anni le politiche sviluppate dai governi di centrodestra e centrosinistra hanno, solamente, tutelato gli interessi del padronato italiano a discapito dei giovani che hanno subito e subiscono gli effetti di controriforme reazionarie. Tutti i lavoratori, precari e non, devono mobilitarsi unitariamente per portare avanti una lotta seria e coerente contro la piaga sociale del precariato.
Il PCL rivendica l'abolizione di tutte le leggi precarizzanti e l'assunzione immediata di tutti i precari, un salario minimo garantito per i disoccupati, la riduzione della settimana lavorativa a 32 ore e aumenti salariali generalizzati.

PCL GENOVA

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