Dalle sezioni del PCL

LINGUAGGIO DI CONTENUTI O PROPAGANDA RIVOLUZIONARIA

Essere Comunisti nel XXI secolo significa anche scegliere se essere solo propaganda rivoluzionaria o essere alternativa di contenuti

17 Aprile 2011

Abbandonare la propaganda rivoluzionaria ed iniziare percorsi di obiettivi intermedi al'interno delle trincee "democratiche" esistenti

Importante fare una analisi attenta di dove e come e con quanti militanti intendiamo portare avanti le nostre strategie politiche per realizzare l'obiettivo finale e cioè la realizzazione di un paese fondato su basi Socialiste.
Fare uno studio attento del linguaggio utilizzato e propagandato da Comunisti del XXI secolo, coscienti del percorso Globale delle economie mondiali e coscienti delle forze centrifughe delle correnti politiche separatiste xenofobe e razziste di destra estrema che si stanno sviluppando nella comunità Europea, è necessario.
Essere non solo Rivoluzionari ed Estremi nelle affermazioni, nelle proposte politiche e soprattutto negli Slogan diventa indispensabile per la maturazione della società e delle masse. Iniziare a parlare un linguaggio politicamente "istituzionale", fortemente critico, ma al tempo stesso ricco di contenuti e di proposte concrete di Sinistra autentica potrebbe essere la strada per essere comprensibili e soprattutto Credibili.
Spesso le reazioni durante i volantinaggi nei mercati, davanti alle fabbriche e nei luoghi di lavoro sono direttamente proporzionali alla credibilità di messaggi estremi.
Il passaggio per l'obiettivo ultimo, cioè l'instaurazione di un Paese Socialista moderno, è insinuato in un percorso stretto all'interno del quale si deve passare risvegliando le coscienze su temi specifici senza cadere nella trappola immediatamente rivoluzionaria. Per esempio, parlare di "nazionalizzazione delle fabbriche che licenziano" è una proposta piuttosto rivoluzionaria e (per le masse diseducate politicamente) davvero poco comprensibile e troppo reazionaria. Lo stesso tema può essere affrontato con argomenti differenti ed approcciabili, come l'introduzione della scala mobile delle ore lavorative per evitare che le aziende in situazione di Crisi si debbano trovare a licenziare. Introdurre il concetto che gli aiuti governativi locali e nazionali non siano più un metodo ricorrente, ma ogni forma di sostegno sia locale che nazionale sia sottoposto nella forma del prestito che le istituzioni erogano al privato con conseguente impegno di quest'ultimo alla restituzione del sostegno ricevuto in una cornice di impegni che l'azienda privata prende nei confronti dell'ente o dello stato.
Sappiamo bene che si può nazionalizzare senza indennizzo, ma questo deve passare attraverso una strettoia di leggi istituzionali in cui l'azienda nazionalizzata è incorsa non ottemperando i suoi impegni nei confronti della collettività, dei lavoratori e degli enti che l'hanno sostenuta. Altrimenti il messaggio viene ascoltato con leggerezza (ovvia), con poca credibilità (ovvia) e con superficialità, perchè priva di contenuto di applicazione reale.
Il linguaggio non è solo e semplicemente un linguaggio. Spesso il linguaggio informa chi lo ascolta sulla realizzabilità del messaggio, sul suo carattere costruito e pensato, sul suo progetto attualizzabile per gradi intermedi e non solamente ideologici (oggi questo termine è una mannaia per le formazioni politiche).
Altrettanto vero che un messaggio non costruito su reali possibilità di attuazione graduale diventa non accettabile ed esposto al netto rifiuto delle variegate masse di colori politici differenti soprattutto all'interno del mondo del lavoro e svincolate dal pensiero ideologico destrutturato nel tempo.
Dobbiamo parlare da uomini di Sinistra con proposte ricche di contenuti e povere di slogan inaccettabili.
Dobbiamo evitare la catalogazione del pensiero comune di essere ideologici ed attraversare lo stretto con ideologia applicata alle situazioni concrete e comprensibili per le masse moderne.
Non comprendere come ascolta l'uditorio significa perdere una grossa opportunità di comunicazione.

Elia Massimo - Sezione di Cuneo

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