Rassegna stampa

Ferrando bocia Soru, Prodi e Berlusconi

1 Novembre 2006

"Soru? Un berlusconi in salsa democratica, ma che, oltre la veste formale, esprime la cultura centralistica, monopolistica dei governanti tradizionali". Marco Ferrando non usa giri di parole per commentare la politica regionale e nazionale. Non gli piace il momento attuale, esprime critiche su Romano Prodi e Tommaso Padoa Schioppa, ma anche su Rifondazione Comunista, suo ex partito, a cui rimprovera un "allineamento" ad un entrosinistra troppo vicino a Confindustria. L'altro giorno a Cagliari ha ricordato la revoca della sua candidatura al Senato tra le fila di Rifondazione e l'avvio il 18 Giugno, del Partito Comunista dei Lavoratori, che ha mosso i primi passi a Cagliari poi a Sassari, Nuoro, Olbia, Ozieri, Tula; "L'obbiettivo è presentarci alle prossime elezioni". Non manca l'affondo a tutto campo: "la Sardegna attravera una crisi convulsa,
Rifondazione e confusa, esiste una spaccatura tra sinistra e base e c'è un'esodo dal partito. Faccio un appello: i militanti di Rifondazione prendano atto della realtà, uniscano le forze per costruire il Partito Comunista dei Lavoratori. Siamo disponibili al dialogo con i movimenti giovanili della sinistra, con quelli indipendentisti che si battono per l'autodeterminazione dei sardi. No a Soru che subordina la Sardegna al capitalismo e al colonialismo italiano". Ferrando sposta il discorso verso Roma: "vogliamo ricostruire una sinistra di opposizione, perchè proprio per questa assenza si
rischia di spianare la strada alla destra per la deludente politica del governo Prodi". Definisce un autentico scandalo il governo allargato a Rifondazione Comunista, non gli piace la Finanziaria, la politica estera e "quella sociale ha un solo beneficiario: Confindustria. Non ama la parola scissione: "quella vera l'ha fatta rifondazione con una politica di opposizione finita al governo con Padoa Schioppa. E' una tristezza vedere Fausto Bertinotti presidente della camera: ha coronato il patto con il centrosinistra che ha segnato la liquidazione del partito di opposizione".

tratto da L'unione sarda - di A. Atzeri

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FONTE

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