Dalle sezioni del PCL

A SOSTEGNO DELLA LOTTA DEI LAVORATORI DI INNOVASERVICE ARESE (MI)

COM. STAMPA DEL PCL MILANO

28 Febbraio 2011

I 70 operai Alfa in servizio presso la Innova Service di Arese non devono restare senza lavoro e senza salario. Questo dice il presidio permanente degli operai a difesa dei propri diritti e contro i licenziamenti, attivo da oltre dieci giorni presso la portineria sud ovest della ex Alfa Romeo.



La vicenda è vergognosa.



Dopo anni di cassa integrazione, dopo accordi con la regione Lombardia per il ricollocamento degli operai Alfa Romeo e solo dopo anni di dure lotte si giunge effettivamente a assumere alcune centinaia di operai spartiti fra i vari e nuovi proprietari dell’area, fra cui ovviamente la FIAT.



Fra questi nuovi proprietari compare la multinazionale americana AIG/Lincoln che acquista 600mila ettari di terreno per costituire il Polo logistico A.B.P. e che, per accordi stipulati con la regione, dovrebbe assumere oltre 500 dipendenti Alfa. Dopo anni di lotte ne ricollocherà solamente 70.



Questi operai vengono destinati a vari servizi di custodia e manutenzione dalla cooperativa Innova Service per conto della AIG/Lincoln, ma sempre mantenendo il contratto metalmeccanico.

Si tratta di operai con lunga esperienza di lavoro e di lotta, un personale altamente qualificato sia per organizzazione del lavoro che per consapevolezza del proprio ruolo sociale.



La Innova Service si rivela da subito per quello che è: uno strumento per espellere questi lavoratori dall’area. Per due anni si susseguono ammonizioni, licenziamenti mirati contro i delegati, multe e tentativi continui di divisione del gruppo. Senza mai alcun risultato apprezzabile per la forte unità dei lavoratori.

Oggi, con il tentativo di licenziamento immediato di 62 su 70 lavoratori, ennesimo patetico tentativo di divisione del gruppo, la Innova Service ci riprova.



Dietro a questa vicenda si agitano gli interessi miliardari della finanza e della rendita immobiliare.

L’esposizione EXPO del 2015 è lo strumento per cementificare l’intera zona anche ben oltre l’area Alfa Romeo, cacciando tutti quei lavoratori che mantengono un lavoro e tempo indeterminato, delocalizzando la produzione, affidando alle cooperative del supersfruttamento la logistica, speculando sull’edificazione selvaggia.



E’ necessario sostenere in tutti i modi gli operai in lotta, unificando tutte le vertenze sul territorio su una piattaforma generale a partire dalla difesa del posto di lavoro, la trasformazione dei contratti dei lavoratori precari di tutta l’area in contratti a tempo indeterminato, imponendo condizioni salariali e di lavoro completamente diverse in tutte le cooperative della zona e bloccando la speculazione edilizia.



La battaglia in corso ripropone lo scenario già visto nell’area Bicocca della Pirelli e in tutte le aree abbandonate dai grandi gruppi industriali. L’area Alfa Romeo fa gola a molti perché è il modo di fare facili soldi per speculatori e intrallazzatori vari, fra sovvenzioni, privilegi fiscali, aiuti statali e soprattutto speculazione finanziaria sugli immobili che in gran parte resteranno vuoti per anni.



La resistenza operaia, sostenuta dalla popolazione, è l’unica arma per resistere e cambiare prospettiva: difendere il posto di lavoro per difendere un territorio a misura d’uomo e per il suo uso pubblico.



Il PCL parteciperà alla assemblea cittadina di martedì 1 marzo organizzata per promuovere il corteo cittadino a Rho per il 6 marzo. Invitiamo a partecipare rappresentanti di tutte le vertenze in corso, dal mondo della scuola alle fabbriche, dalle cooperative ai call center, nella convinzione che è necessario fare ripartire in città e nel paese un potente movimento generale per difendere il posto di lavoro e un’altra prospettiva di vita.

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