Dalle sezioni del PCL
DUE NOTIZIE DA RIETI: UNA CATTIVA E UNA BUONA
A Rieti l'amministrazione di destra decide di intitolare una strada ad Alessandro Pavolini. Nel frattempo il presidente dell'A.N.P.I. provinciale, il partigiano combattente Renzo Ricci, aderisce al mc-PCL.
22 Ottobre 2006
IL TESTO E' UN ARTICOLO DELL'EDIZIONE LOCALE DEL "IL MESSAGGERO" DEDICATO AL "CASO PAVOLINI"
Continuano le proteste dopo la decisione della Giunta: l’Associazione nazionale partigiani allestirà una manifestazione
Caso Pavolini, l’Anpi attacca il Comune
Il segretario regionale Lombardi: «Vergognoso dedicare una via al gerarca»
di SAMUELE ANNIBALDI
Gli echi del caso Pavolini, con l'intitolazione di una via al gerarca fascista (considerato solo "intellettuale toscano" e benemerito del Terminillo) da parte della Giunta comunale arrivano a Roma nella sede regionale dell'Anpi, l'associazione dei partigiani italiani. Salvo poi rimbalzare a Sesto Giovanni (Milano) dove l'Anpi nazionale sta tenendo un convegno in queste ore. «E' sconcertante - dice il segretario regionale dell'Anpi, Aladino Lombardi - non tanto il fatto di per se già grave dell'intitolazione a Pavolini di una via, frutto di un diffuso quanto improbabile revisionismo storico in atto ormai con frequenti tentativi che ogni tanto affiorano da più parti, quanto per la naturalezza con la quale si cerca di attuare questo processo utilizzando, come nel caso di Rieti, artifizi legati alla motivazione. Definiscono Pavolini intellettuale, ma il Pavolini è tristemente ricordato in Italia per ben altre cose rispetto al suo essere intellettuale in un periodo peraltro come il ventennio fascista, con la libertà di pensiero e di espressione mortificata dal rigido controllo e sottoposta alle volontà del regime. L'auspicio, davanti a fatti come questo, è che ci sia un immediato quanto forte segnale di condanna da parte di forze politiche, sindacali, associazioni che hanno nel loro dna i valori veri della democrazia e senza scomodare la Costituzione dell'antifascismo. Come ha già fatto il consiglio comunale di Poggio Mirteto, mi aspetto una presa di posizione da parte della Provincia con la quale ci metteremo in contatto attraverso l'Anpi provinciale da domani per proporre di organizzare una manifestazione di protesta. Occorrerà anche verificare se è legittimo titolare a gerarchi fascisti qualsiasi luogo in base ai disposti della Legge Mancino del '95. Come Anpi regionale ci adopereremo al fine di far ripensare la decisione al comune di Rieti e personalmente mi rattristo di quanto sia accaduto al solo pensiero che si parli di queste cose in un territorio dove ogni anno siamo presenti nelle varie commemorazioni dal Tancia a Leonessa, dalla stessa Rieti a Poggio Bustone per ricordare i martiri degli eccidi nazi - fascisti nel periodo più buio della storia d'Italia». Si associa alle parole del segretario regionale dell'Anpi anche il presidente della sezione provinciale Renzo Ricci e una condanna è arrivata ieri anche da Cantalupo da parte del consigliere comunale dei Ds, Marco Collepiccolo.








