Dalle sezioni del PCL
COMUNICATO STAMPA sulla situazione dei lavoratori di Lacchiarella (MI)
SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI IN LOTTA DELLA CLO DI LACCHIARELLA(MI)
21 Novembre 2010
Il PCL provinciale di Milano esprime la massima solidarietà ai lavoratori in lotta della CLO di Lacchiarella (MI). Ieri notte tra le ore 03 e le ore 04 mentre la maggior parte delle persone dormiva i lavoratori della CLO per la terza volta in pochi giorni cercavano di bloccare l’ingresso dei camion nello stabilimento. Questa volta, a differenza, delle volte precedenti i lavoratori, la maggior parte immigrati, si sono trovati davanti ben schierate le forze dell’ordine che non hanno esitato ad effettuare cariche di alleggerimento per disperdere i manifestanti ed evitare il blocco dei camion e quindi della produzione. E’ una situazione grave perché per l’ennesima volta dei lavoratori in lotta per la difesa del posto di lavoro, vengono caricati. Non è con la repressione che si affrontano i problemi del lavoro e dell’immigrazione. Per l’ennesima volta denunciamo una grave situazione in cui a farne le spese è la classe lavoratrice e gli immigrati. Noi diciamo no, la crisi non la devono pagare le classi meno abbienti ma i padroni che sono i veri responsabili della crisi e dei licenziamenti. Questa lotta è solo l’ultima,in ordine cronologico,di una serie di di lotte nelle cooperative che prosegue da due tre anni e che i padroni vogliono stroncare affinché non si estenda. Questo rappresenta la reale condizione di discriminazione a cui i lavoratori migranti sono costretti a vivere a causa di leggi infami emanate sia dai governi di centro sinistra che dai governi di centro destra.
Chiede:
- che sia applicata una tattica di allargamento del consenso per la lotta tra gli operai delle
cooperative stesse -
- unire tutti i lavoratori contro lo sfruttamento della borghesia, dei padroni e delle banche
- Rigettare,senza se e senza ma, le condizioni di lavoro delle cooperative
come il possibile modello delle relazioni sindacali che Marchionne &
company perseguono.
- Richiamiamo la necessità della cassa di resistenza come forma per un autofinanziamento delle lotte, perché per lottare è necessario sfarmarsi