Dalle sezioni del PCL

COMUNICATO STAMPA DEL PCL DI MILANO SULLA QUESTIONE AMBIENTALE DI BISCEGLIE

19 Novembre 2010

C’era una volta una città che era definita la capitale morale d’Europa, era la città madre della borghesia produttiva e della classe operaia, dell’industria caratteristica per diversificazione produttiva.
Oggi questa città non esiste più, al suo posto vi è una metropoli che ha distrutto tutte le fabbriche, creandovi delle residenze. Ora Milano è centro di due abnormi mercati improduttivi, quello della merce più preziosa, il denaro e quello dei terreni.
I terreni delle ex fabbriche diventano suoli ad uso residenziale, abitazioni che vengono costruite su suoli non bonificati: non si può non ricordare il recente caso Santa Giulia, e chiederci se siamo in presenza di un nuovo caso ancor più drammatico nella nuova vicenda Calchi Taeggi di zona Bisceglie.
L'area posta sotto sequestro e' quella dell'ex cava Geregnano (300.000 metri quadrati) e fa capo agli imprenditori Bellavista Caltagirone e Mangiarotti ed era stata inserita nel Piano Integrato di Intervento approvato nel 2007 dal Comune di Milano.
In quest’area erano iniziati i lavori di costruzione di un intero quartiere per 1.300 appartamenti, centri commerciali, parchi, Residenze per anziani ed anche un asilo nido, attività destinate a rientrare nel progetto “Vie d’acqua EXPO” afferente ad EXPO 2015.
La Magistratura ha illustrato che la falda acquifera ed i terreni sono stati contaminati da pesticidi, diossina, solventi e molte altre sostanze cancerogene, non c’è da stupirsi, perché l’ex cava è stata utilizzata per trent’anni come discarica: sotto il terreno sono sepolti due milioni di metri cubi di rifiuti tossici.
Quello che sconcerta è la decisione (le responsabilità si rimpallano come sempre tra ARPA e Comune) di costruirci sopra un intero quartiere, il tutto senza una vera e propria bonifica ma solo con “una messa in sicurezza”.
E’ drammatico che ancora una volta venga sacrificata la salute degli abitanti a favore del profitto, della rendita e delle grandi Società Immobiliari.
Non è possibile che non sia stata redatta alcuna valutazione d’impatto ambientale.
Non è possibile vedere questo modo autoritario di pianificare il territorio senza la benché minima considerazione per la vita e la salute delle persone che il Comune dovrebbe tutelare e difendere.
Ci chiediamo ma l’Associazione denominata “BonifichExpo 2015”, cosa sta elaborando?
Chiediamo di finirla con la logica del profitto ad ogni costo e di ripensare ad una città a misura di abitanti e non di speculatori.
Chiediamo di creare una collaborazione con i Comitati di abitanti presenti in zona per controllare i processi di bonifica e restituire così dignità di cittadini a chi vi abita.
Chiediamo di finirla con la logica del controllato e del controllore accomunati nella medesima figura.

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