Dalle sezioni del PCL

GENSET: alzare la testa e provare a scendere in campo

10 Ottobre 2010

La crisi internazionale del capitalismo pone alla classe operaia e a tutti i salariati, in ogni luogo di lavoro, la necessità di rispondere all’attacco di padronato e governo che stanno scaricando la crisi del sistema sulle masse popolari.
A questa offensiva non corrispondono oggi azioni adeguate, non ci sono in campo proposte su come fronteggiare la valanga.
Però il solito schema “comunicazione di chiusura della fabbrica, trattativa sugli ammortizzatori sociali, fabbrica chiusa, tutti a casa” sta comunque saltando. Sindacati, sindaci parolai e funzionari di Istituzioni, cercano di tenerlo in piedi a tutti i costi ma falliscono perché la crisi è cosa ormai troppo seria.
Nel frattempo in fabbrica si fanno avanti i problemi immediati: con la crisi peggiora la condizione operaia, la solidarietà si dirada, inevitabilmente prevalgono i problemi della sopravvivenza quotidiana e, in assenza di presa di coscienza e di lotta, si è destinati a perdere.
Che fare?
Fare come alla INNSE è la nuova frontiera: resistere con ogni mezzo, superare il perbenismo delle vecchie relazioni sindacali, rompere gli schemi, non avere paura. Creare un unico fronte di lotta sia sul terreno territoriale, che a livello nazionale.
Solo se riusciranno a imporre il loro volere alle direzioni dei sindacati concertativi, con i blocchi, presidi permanenti, occupazioni degli stabilimenti, gli operai vinceranno.
“ Paghi chi non ha mai pagato. Non pagheremo noi la vostra crisi” è la nostra parola d’ordine



Vincenzo Sardiello
Partito comunista dei lavoratori Sez. di Pavia

Vincenzo Sardiello

CONDIVIDI

FONTE

  • pclpavia@gmail.com