Dalle sezioni del PCL

MOVIMENTO PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE DEI CITTADINI DI SCALETTA ZANCLEA E DELLA RIVIERA JONICA MESSINESE

I cittadini continuano ad imparare sulla propria pelle che bisogna muoversi dal basso senza delegare nessuno.

23 Settembre 2010

Di recente abbiamo appreso, che sulla strada nazionale vicino al Torrente Saponarà, verrà demolito un edificio la cui copertura è in amianto, materiale altamente tossico, le cui polveri sottili provocano vari tipi di tumore. I cittadini continuano ad imparare sulla propria pelle che bisogna muoversi dal basso senza delegare nessuno. Cosi si è sviluppato un movimento spontaneo che ha portato un gruppo di cittadini sostenuti dal locale Comitato NO FRANE della riviera jonica messinese, e dal Comitato “Ambiente e Salute” di Alì Terme, a presentare una lettera- esposto al sindaco di Scaletta Zanclea ed alle autorità preposte alla tutela della salute pubblica.

Molti cittadini delle zone alluvionate di Scaletta Zanclea e comuni limitrofi pensavano che, dopo i traumi materiali e psicologici subiti per la calamità naturale del 1 ottobre 2009, sarebbero stati tutelati dalle autorità preposte alla sicurezza e alla salute dei cittadini. Purtroppo non è stato così! Dalle polveri sottili dei camion che trasportavano inerti probabilmente di demolizioni di manufatti limitrofi i torrenti, agli scarichi sulla spiaggia di materiale non compatibile con l’ambiente (anche amianto), il calvario è continuato. Pensavamo che l’intervento del capo del Genio Civile, ingegnere Gaetano Sciacca, che conferma la presenza di amianto sulla spiaggia di Scaletta Zanclea nell’intervista rilasciata al settimanale Centonove del 14 maggio 2010, avrebbe spinto le autorità competenti ad un controllo e ad una recinzione immediata( e successivo deposito nelle apposite discariche) del materiale non compatibile con l’ambiente (documentato anche nelle nostre foto). L’attesa è stata vana. Al momento nessuna risposta da parte delle Istituzioni, mentre si avvicina il periodo delle mareggiate che tutto copre e insabbia. Non è bastato questo, che un versante di montagna prospiciente a Torrente Saponarà è venuto giù in seguito ai lavori di allargamento dell’alveo del torrente!!!!!! Come ha dichiarato polemicamente un cittadino, durante un’assemblea presenziata dal capo del Genio Civile, ing. Gaetano Sciacca, i lavori di allargamento dell’alveo del fiume hanno tagliato il “piede” alla montagna. Per fortuna la frana si è verificata in un giorno non lavorativo, quindi sotto il pendio non c’erano gli operai: ciò ha evitato una nuova disgrazia. MA NIENTE PAURA ALTRI SOLDI ARRIVERANNO secondo la dichiarazione di qualche rappresentante istituzionale. PER FARE COSA SI CHIEDONO I CITTADINI DI SCALETTA????? Così come ci si chiede se le amministrazioni locali hanno provveduto a ripulire i torrenti e i tombini delle zone alluvionate. Di recente abbiamo appreso, che sulla strada nazionale vicino al Torrente Saponarà, verrà demolito un edificio la cui copertura è in amianto, materiale altamente tossico, le cui polveri sottili provocano vari tipi di tumore. I cittadini continuano ad imparare sulla propria pelle che bisogna muoversi dal basso senza delegare nessuno. Cosi si è sviluppato un movimento spontaneo che ha portato un gruppo di cittadini sostenuti dal locale Comitato NO FRANE della riviera jonica messinese, e dal Comitato “Ambiente e Salute” di Alì Terme, a presentare una lettera- esposto al sindaco di Scaletta Zanclea e per conoscenza all’Assessore all’Igiene del Comune di Scaletta Zanclea, ai Delegati all’Igiene del comune di Scaletta Zanclea, al Dirigente Area Tecnica del comune di Scaletta Zanclea, al Comandante della Polizia Municipale di Scaletta Zanclea, al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Scaletta Zanclea, al Comandante del N.O.E. di Catania, al Comandante della Brigata della Guardia di Finanza di Alì Terme, al Genio Civile di Messina, al Responsabile del Genio Civile, al Coordinatore demolizione zone alluvionate Scaletta Zanclea, alla Procura della Repubblica di Messina, in cui si chiede che la raccolta dell’amianto venga fatta seguendo le rigorose disposizioni dettate dalla legge a tutela della salute pubblica. E che i cittadini della zone alluvionate possano riprendere a ricostruire il proprio territorio e la propria vita senza subire ulteriori prepotenze e danni alla salute!!!

Giacomo Di Leo, coordinatore del Comitato No Frane della riviera jonica messinese
Nunziata Cintorrino, coordinatore del Comitato “Ambiente e Salute” di Alì Terme

Segue lettera-esposto alle autorità...

Al Signor Sindaco
del Comune di Scaletta Zanclea
e per conoscenza
 All’Assessore all’Igiene del Comune di Scaletta Zanclea
 Ai Delegati all’Igiene del comune di Scaletta Zanclea
 Al Dirigente Area Tecnica del comune di Scaletta Zanclea
 Al Comandante della Polizia Municipale di Scaletta Zanclea
 Al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Scaletta Zanclea
 Al Comandante del N.O.E. di Catania
 Al Comandante della Brigata della Guardia di Finanza di Alì Terme
 Al Genio Civile di Messina
 Al Responsabile del Genio Civile
 Al Coordinatore demolizione zone alluvionate Scaletta Zanclea
 Alla Procura della Repubblica di Messina

Si segnala alla S.V. che presso il Torrente Saponarà, sito nel Comune di Scaletta Zanclea, esiste un edificio che dovrà essere demolito la cui copertura è in amianto.
Poiché parte del tetto è caduta all’interno dello stesso, si invita la S.V. ad attivare l’iter necessario per una bonifica mirante all’effettiva incolumità della popolazione che potrebbe ammalarsi di abestosi.
Si ricorda al Signor Sindaco che la struttura è sita in Via Nazionale aperta alla viabilità anche dei paesi limitrofi e che quindi l’azienda, che dovrà bonificare, dovrà evitare la contaminazione di persone e mezzi,
 che vicino alla casa ci sono le Poste, ufficio aperto al pubblico,
 che di fronte c’è un’officina,
 e che c’è anche fermata di autobus.
Per tutti questi motivi si richiede che durante le operazioni la strada sia chiusa, vigilata dalla Polizia Municipale o da Forze dell’Ordine, che le porte e finestre delle case siano chiuse, che la biancheria non sia stesa, che non ci siano posteggiati autoveicoli per un ampio raggio.
L’azienda specializzata alla rimozione delle onduline di eternit, poiché in parte si sono frantumate, costituendo già un grave pericolo, dovrà effettuare le seguenti procedure:
1- sopralluogo dell’ASL, dell’ARPA e di esperti della ditta specializzata;
2- verniciatura delle onduline per compattare le fibre;
3- successivo distacco delle stesse, se cementate, toglierle con parte del muro (non usare trapano) e cellofanarle ad una ad una;
4- raccogliere le parti frantumate e sigillarle;
5- aspirazione delle polveri e delle fibre con aspiratori speciali per amianto.
Gli operatori dovranno indossare delle tute tipo scafandro coprenti tutte le parti del corpo e dovranno poi toglierle in zona ad uopo destinata, sarà poi decontaminata con gli aspiratori, e richiuderle in sacchi che saranno assieme ai rifiuti speciali trasportati ad apposita discarica.
La ditta dovrà presentare al Comune documentazione delle operazioni effettuate e presso quale discarica ha depositato il materiale speciale o fornirla al Responsabile del Genio Civile che darà copia al Comune.
Si chiede quindi al Signor Sindaco, in quanto massima autorità sanitaria, di collaborare con tutti gli organi preposti: Ufficio Tecnico, Assessore all’Igiene, polizia Municipale, Delegati all’Igiene, Carabinieri, Guardia di Finanza , e di chiedere anche l’assistenza dell’Azienda Sanitaria Locale e dell’ARPA, per tutelare una popolazione che ha già subito ingenti danni biologici ed economici per dissesto idrogeologico e che non si può più permettere il timore di grave nocumento alla salute fisica e psichica facendosi portavoce della medesima cittadinanza presso il Responsabile del Genio Civile, Coordinatore delle operazioni di demolizione, affinché l’abbattimento sia preceduto da bonifica conforme alla legge.
Molti cittadini della zona interessata temono, infatti, che la demolizione sia affidata alle ruspe omettendo in tutto o in parte tale bonifica.
Per questo si sono rivolti a Comitati della Riviera Jonica che lottano per un corretto smaltimento dell’amianto, favorendo una campagna di prevenzione, supportati dalle competenti autorità provinciali, regionali, nazionali.
Certi del suo tempestivo intervento la ringraziamo.

Distinti saluti. Seguono firme cittadini sostenitori dell'esposto

Giacomo Di Leo ( coord. sezione Pcl Messina)

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FONTE

  • carmelotto@libero.it