Dalle sezioni del PCL

I veri Tagli ai costi della politica (gazzetta della Basilicata) 17/09/2010

17 Settembre 2010

In un servizio della Gazzetta di Basilicata del14/9/2010, a firma di Massimo Brancati, si dà per certo l’ imminente taglio dei compensi degli alti dirigenti della Regione Basilicata e dei suoi subenti. Sarebbero decurtati del 20% gli importi lordi dei 74 dirigenti che, è bene ricordarlo, vanno da un minimo di centomila euro annui ad un massimo di oltre centocinquantamila.Il risparmio per le casse regionali si aggirerebbe intorno a cinque milioni di euro che, secondo ambienti ben informati, potrebbero essere utilizzati per finanziare piccole e medie imprese lucane. Si tratterebbe di una cifra superiore del risparmio conseguito alla decurtazione del 5% che i consiglieri regionali hanno attuato ad inizio legislatura.
Il PARTITO COMUNISTA dei LAVORATORI a tal riguardo sente il dovere di fare chiarezza dinanzi a simili iniziative (per il momento paventate) anche in virtù della sua coerenza in merito ai privilegi della cosiddetta casta. Infatti già nella campagna elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale di Potenza e soprattutto in quella recente per il consiglio regionale di Basilicata ha denunciato, in assoluta solitudine, l’ esistenza di un vero e proprio comitato d’affari ed il relativo sperpero di danaro pubblico proponendo la drastica riduzione del numero degli assessorati, lo scioglimento dei tanti enti inutili, l’ abolizione delle auto blu, la drastica riduzione del numero dei dirigenti regionali e la relativa nomina a seguito di elezione diretta da parte dei lavoratori e la drastica decurtazione dei compensi di presidenti, di assessori, di consiglieri e di dirigenti ben oltre il paventato 20 %. Le ingenti risorse rivenienti da tali tagli avrebbero dovuto costituire un fondo di solidarietà sociale a cui attingere per le tante emergenze della troppo e vasta povertà lucana fatta di seimila cassintegrati, di precari e di giovani laureati, diplomati e non alla ricerca di una prima occupazione in un territorio dissestato e con servizi insufficienti a partire da quelli sanitari e dell’assistenza agli anziani.
L’esatto contrario, insomma , dell’ ipotesi di finanziare per l’ennesima volta i padroni lucani, piccoli o medi che siano, veri e propri collettori di ingenti risorse pubbliche , nonché responsabili di centinaia di licenziamenti e chiusure di opifici.
Il PARTITO COMUNISTA dei LAVORATORI, ritiene insufficiente e demagogica la proposta della giunta regionale; per dirla meglio, la ritiene una foglia di fico sulle ferite del popolo causate dalle politiche capitalistiche dei governi a guida centro-destra e centro-sinistra e perciò coglie l’ occasione per condividere con i lavoratori lucani e le larghe masse popoloari la necessità di una battaglia generale, unitaria e radicale per cambiare questa società a partire dalla nazionalizzazione delle fabbriche che licenziano, dal blocco dei licenziamenti dall’abolizione dei privilegi della casta e del Vaticano, dalla nazionalizzazione delle banche usuraie, dall’attuazione di un grande piano di opere pubbliche che investa in scuola, sanità ed ambiente.
Bella 16/09/2010
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI (FEDERAZIONE LUCANA)
(Florenzo DOINO)

florenzo doino

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FONTE

  • fdoino@tiscali.it