Dalle sezioni del PCL

L' ADELCHI HA CHIUSO NEL SILENZIO

Esperienza di un operaio della AGC di Cuneo invitato a parlare per gli operai della ADELCHI di Lecce a Novembre 2009

11 Luglio 2010

Serve un coordinamento capillare delle varie realtà di lotta locali per evitare che queste passino inosservate e non solo, anche per attivare un popolo dislocato, diviso politicamente, non rappresentato e solo.

Dopo esser stato un operaio protagonista insieme ad altri operai protagonisti di una lotta strategicamente studiata per la lotta e la riconquista dei propri posti di lavoro alla AGC di Cuneo, dopo esser stato minacciato per la strategia attuata in quella circostanza, dopo aver vinto quella battaglia senza sconti è rimasto il segno. Sono un Comunista da sempre, il mio primo voto a 18 anni è stato votare PCI e da allora sono sempre stato per le lotte strategiche, studiate, con tanto di programma e di mappa al tavolino e realizzate per vincere. Ho avuto la fortuna di avere compagni di lavoro uniti, pronti, forti, capaci. La lotta in AGC di Cuneo è stata Vinta dal pensiero più intimo e profondo che il lavoro è dignità, che i turni di lavoro in una fabbrica sono lode personale, che le fatiche sono il senso del lavoro più alto che un uomo possa mostrare di sè. Che avere una famiglia che non evade le tasse e che combatte per la famiglia e la società siano frutto di un altissimo pensiero Comunista. Che il libero mercato non debba mai passare sopra la pelle di un altro uomo che al mio fianco lavora nell' impianto vicino al mio. Questo ha fatto si che la lotta nella situazione della AGC di Cuneo sia stata vinta. 67 lavoratori (pochi) contro una multinazionale giapponese. Hanno vinto i lavoratori.
Dopo quell'esperienza, con mia sorpresa, sono stato invitato a Lecce all' ADELCHI (fabbrica di scarpe) dai lavoratori che avevano saputo della nostra strategia attuata. Sono sceso a Lecce insieme ad altri miei ex compagni di lavoro (ex compagni di lavoro AGC in quanto per le minacce ricevute da un responsabile dell' AGC decisi di andarmene e lasciare il mio posto di lavoro cosciente che era meglio così e che sarei stato utile così) ospitato con dignità d'altri tempi, ho ascoltato nei comizi di lotta le dichiarazioni di lavoratori con lo sguardo abbassato e spento, ho ascoltato interventi di rappresentanti sindacali che in quella azienda hanno dato davvero poco, se non fare tavoli concertativi atti a ridurre il danno al minimo... delle lotte e delle conquiste da attuare nulla... Sono intervenuto spinto dalla richiesta degli operai della azienda a parlare... Che dire... Che dire di una azienda come la ADELCHI... azienda in cui la proprietà ha ottenuto negli anni agevolazioni a ripetizione, per assumere, per rinnovare gli impianti per ampliare gli stabilimenti e poi... e poi ? Poi ha deciso di chiudere e lasciare 800 operai a casa in mobilità nonostante ancora moltissime commesse da evadere, nonostante la qualità di rilievo del loro lavoro che permetteva di fabbricare per marchi di tutto rilievo. Stessa musica.... si delocalizza ! Azienda in cui le tessere sindacali le proponeva la proprietà, azienda in cui le assunzioni venivano concordate con le amministrazioni politiche locali, azienda in cui su 800 operai solo circa 40 erano in manifestazione permanente a causa della paura ! Si Paura ! Perchè le commistioni fra politica, azienda, sindacati erano tali che la maggioranza, sola, è stata vinta dalla paura... Da non dimenticare la SCU (Sacra corona unita)....la mafia locale.... Io ero là, un altro mio compagno di lavoro Adriano Ninotto era là, un compagno attivista politico (Nicola) era là. Da Cuneo. La gioia di questi nostri compagni di lavoro Leccesi per il nostro arrivo era ingiustificata perchè poco avremmo potuto fare e perchè qualsiasi strategia era ormai impossibile... Quando i buoi sono fuori dal recinto, per dirla con una metafora impropria, quando le aziende hanno già chiuso, quando gli impianti comprati con i nostri soldi sono già nell'est europeo poco si può fare se non constatare la strafottenza capitalista, la commistione con questo alleato di capitale a tutti i costi con cui ci si trovano i sindacati e la politica locale... Ma eravamo lì con loro e parlavamo con loro e per loro, questo è stato un ulteriore passo per la mia comprensione individuale che si può attivare un coordinamento nazionale di realtà locali e farle dialogare fra loro, si può attuare una strategia in cui se mobilitiamo e mettiamo in movimento le varie realtà di lotta può accadere qualcosa di importante ! Può accadere che il popolo dei lavoratori inizi a parlare un unico linguaggio, può accadere che se dalla rete web si materializza lo spostamento fisico delle parti di queste esperienze di massa c'è la mobilità della Classe. Perchè no ? Perchè non mettere in movimento le realtà ? Perchè no che 50/100 dipendenti di Pomigliano si muovano verso la Munters di Mondovì (CN) ? Perchè no che da MIRAFIORI si spostino 20 operai in cassa integrazione e vadano a condividere con operai della ADELCHI ? Perchè no che il popolo delle lotte inizi a prendere coscienza della propria dignità è inizi a parlare una sola lingua tutto ciò in modo strategicamente coordinato dal Partito Comunista dei Lavoratori ? Perchè in tutto questo non mi ispira nè il pensiero del popolo viola nè lo spirito dei grillini, ma sono profondamente ispirato dall' idea di un popolo Comunista in movimento per la Rivoluzione ! Tutto ciò si deve fare e ci proverò fino a quando non avremo due milioni di Comunisti di diverse realtà di lotta locali coordinati dal Partito, perchè così dev'essere, pronti a manifestare con i loro striscioni delle loro aziende carnefici, pronti con le bandiere del Partito, pronti con i sindacalisti veri e audaci a manifestare davanti a Montecitorio in modo permanente ! Sono stato sucessivamente alla Martins di Monasterolo di Savigliano insieme ad alcuni miei ex compagni di lavoro ed insieme ad alcuni compagni di Rifondazione (alla base ci sono) azianda in cui è accaduta l'occupazione operaia. Sono stato con i compagni della Munters di Mondovì che come l' ADELCHI era nella situazione in cui era già tutto fatto e tutto deciso, con un documento firmato fra azienda e sindacati davvero scandaloso ! Terminerò con questa mia esperienza dicendo che attraverso i compagni del Partito Comunista dei Lavoratori ho trovato piena adesione di pensiero, ho trovato il mio stesso linguaggio ed ho trovato lo stesso spirito Comunista che anima le mie convinzioni e qui allargheremo la prospettiva strategica di una lotta il cui fine sia "Tutti via, governino i Lavoratori". Certo siamo all'embrione del progetto, ma noi non siamo affascinati da chi è dialetticamente politico, siamo affascinati dalla Strategia di Lotta Democratica e ciò porterà a dare visibilità, potere e conquista delle proprie ragioni a chi come quegli operai della ADELCHI si è trovato smarrito e nel totale silenzio locale e nazionale. Il Partito Comunista dei Lavoratori è il cantiere perfetto per chi si sente Comunista ed ha nelle sue ragioni e nelle sue essenze Comuniste la prospettiva di un Governo di Lavoratori.

Elia Massimo

CONDIVIDI

FONTE

  • massimoardua@gmail.com