Dalle sezioni del PCL
MARCHIONNE, SACCONI E SINDACATI COLLABORAZIONISTI SCONFITTI DAI LAVORATORI DI POMIGLIANO!
25 Giugno 2010
I Lavoratori FIAT di Pomigliano hanno respinto al mittente l'accordo-ricatto di Marchionne e soci con un sonoro 37% di "NO" al referendum del 22 giugno. Una vittoria netta degli operai dello stabilimento G.B. Vico se si pensa che questi ultimi hanno dovuto affrontare le minacce di Marchionne, le pressioni di governo, Provincia e Regione, le intimidazioni di azienda e sindacati filopadronali (Cisl, Uil, Fismic, Ugl).
Il cosiddetto "accordo" cancella di fatto lo Statuto dei lavoratori! Infatti, le cosiddette "clausole di responsabilità" colpiscono direttamente il diritto di sciopero, poiché l'azienda potrà attuare nei confronti delle proteste dei lavoratori ogni forma di provvedimento disciplinare, fino al licenziamento. Con questo metodo i lavoratori vengono praticamente gettati in pasto al padrone! Lo stesso padrone che cerca di alimentare una guerra fra poveri mettendo operai italiani contro operai polacchi.
Il Partito Comunista dei Lavoratori è e resterà al fianco degli operai FIAT in lotta per il mantenimento dello stabilimento di Pomigliano d'Arco, coniugato alla difesa dei diritti dei lavoratori. Si è dimostrato ancora una volta che non si può andare contro la volontà (e la dignità) dei lavoratori, e l'arroganza di Marchionne sembra già placarsi di fronte ad una tale risposta. Il PCL sosterrà ogni forma di lotta degli operai FIAT per la difesa dell'occupazione a Pomigliano.
Il PCL, inoltre, chiede che sia promossa una grande vertenza del mondo del lavoro, a partire dal blocco dei licenziamenti, dalla ripartizione tra tutti del lavoro esistente, a parità di salario (ci "campino" i dirigenti sindacali e i vari Marchionne con 1000 euro al mese!). Una vertenza vera, accompagnata da un'azione di massa prolungata, fino alla sconfitta di Confindustria e Governo. I lavoratori devono avere la parola determinante sull'organizzazione del lavoro, sulla trasparenza dei bilanci, su eventuali riconversioni della produzione. Solo i lavoratori possono essere i garanti della difesa del proprio posto di lavoro!
Se ne vadano tutti, governino i lavoratori e paghi chi non ha mai pagato!