Dalle sezioni del PCL
NAZIONALIZZARE.
7 Giugno 2010
Non bastano le manovre governative per allargare il divario tra lavoratori e padronato, ora arriva anche l’ultimatum di Marchionne che mette sotto ricatto ancor di più i lavoratori di Pomigliano D’Arco.
Il delegato della Fiat afferma che si può costruire la Fiat Panda a condizione che i lavoratori si sacrifichino ulteriormente a cominciare dai costi, da ulteriore flessibilità, turni di lavoro più massacranti e più serrati con ulteriori sacrifici, lavorando anche il sabato notte, bisogna dare qualità e rapidità di risposta al mercato.
I lavoratori se vogliono sopravvivere devono sincerarsi di essere considerati come una merce al soldo degli sfruttatori.
La storia è sempre quella, sfruttati contro sfruttatori, dove intere famiglie vengono messe sotto la gogna dei capitalisti-affaristi di turno, dove appunto, i nostri giovani figli contano meno delle “suole di scarpa” dei nostri loquaci politicanti.
I burocrati di governo Bonanni e Angeletti (Cisl e Uil) non sanno fare altro se non appoggiare come d’altra parte hanno fatto in questi ultimi anni tutte le politiche dei vari governanti, tutte le politiche che favoriscano austerità sociale e sacrifici (la Cgil si limita a qualche scioperetto di 4 ore). Tutto questo cercando in ogni caso e sempre di concretizzare incontri separati con le maestranze ed eliminare seguendo la scia del Premier Berlusconi ogni minima ideologia rossa comunista che si possa incontrare sul proprio cammino.
Non c’è un solo governo oggi al mondo che promuova riforme sociali progressive di una qualche rilevanza.
I Lavoratori, dopo aver perso più di 7000 € in busta paga negli ultimi 15 anni (trasferiti tutti in rendite e profitti), ora sono di nuovo costretti a combinare un aumento del tempo di lavoro giornaliero e di età pensionabile, di disoccupazione, di precarizzazione e di sfruttamento.
Le parole d’ordine di SOTTOMISSIONE, di ASSOPIMENTO e D’INDIFFERENZA DEVONO GIUNGERE AL LORO CAPOLINEA.
Poteri forti, industriali e banchieri che hanno imposto sacrifici immensi con promesse non mantenute e che oggi hanno il coraggio di chiedere alle proprie vittime di pagare il costo della propria crisi. È INACCETTABILE.
Per questo il PARTITO COMUNISTA dei LAVORATORI lotta per la NAZIONALIZZAZIONE delle aziende che licenziano sotto controllo dei lavoratori, senza indennizzo per i grandi azionisti visto che di soldi ne hanno presi fin troppi con decenni di truffe e rapine a danni dell’intera classe lavoratrice.
I lavoratori devono avere LA PAROLA DETERMINANTE sull’organizzazione del lavoro, sulla trasparenza dei bilanci, su eventuali riconversioni della produzione. Solo i lavoratori possono essere i garanti della difesa del proprio posto di lavoro e di una nuova organizzazione dell’economia, dettata dalle esigenze della società e non del profitto. Inoltre chiede con forza che sia promossa una grande vertenza generale del mondo del lavoro, a partire dal blocco dei licenziamenti, dalla ripartizione tra tutti del lavoro esistente a parità di salario ( ci “campino” i nostri dirigenti sindacali e burocrati con 800, 1000 € al mese).
Una vertenza vera, accompagnata da un’azione di massa prolungata, sino alla sconfitta di Confindustria e del Governo.
Se ne vadano tutti, governino i lavoratori e paghi chi non ha mai pagato!
Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori.
Sez.Ancona-nucleo montano.