Dalle sezioni del PCL
28 maggio assemblea dei lavoratori contro i licenziamenti e i sacrifici antipopolari
Coordinamento Lavoratori Uniti di San giuliano Milanese
25 Maggio 2010
COMUNICATO STAMPA
Venerdì 28 maggio alle ore 21 presso la Sala Previato in Piazza della Vittoria a San giuliano Milanese, il Coordinamento lavoratori Uniti terrà una assemblea pubblica aperta a tutte le realtà in lotta e non e alle forze politiche e sociali che intendono sostenerle.
L’assemblea ha lo scopo di manifestare e organizzare la volontà di resistenza e di lotta dei giovani e dei lavoratori attivi nel territorio del sud Milano.
Prendendo ad esempio la lotta contro i licenziamenti condotta dai lavoratori della San Carlo, vogliamo estendere l’esperienza di resistenza ai licenziamenti e di lotta alla precarietà al vasto settore della logistica, degli ipermercati e delle aziende private.
Allo stesso tempo intendiamo unire alla mobilitazione la difesa del settore pubblico, scuola-sanità-servizi e risorse comunali, oggi particolarmente sotto attacco.
L’abbassamento dello stipendio e dei diritti conseguente al licenziamento dei lavoratori a tempo indeterminato e la loro sostituzione con lavoratori precari o operai delle cooperative, può essere ulteriormente peggiorato dal provvedimento di legge sulla libertà di licenziamento ora in discussione in parlamento.
L’aumento delle tariffe dei servizi essenziali comunali e statali, dalle mense e trasporti comunali alle spese sanitarie e scolastiche, verrà ulteriormente appesantito dagli annunciati tagli antipopolari di Tremonti. Si stanno valutando provvedimenti contro i lavoratori pubblici imitando Grecia Portogallo e Spagna, come per esempio il blocco dello scatto di anzianità e il non pagamento , per chi va in pensione, della liquidazione.
La pesante limitazione della libertà di informazione determinata dal monopolio delle testate televisive e giornalistiche e dal proliferare di leggi e leggine salva Berlusconi garantisce l’impunità ai giochi speculativi e ai reati finanziari dei grandi imperi finanziari, nonché alla casta politica che li rappresenta.
La risposta alle speculazioni immobiliari, ai licenziamenti e alla precarietà sul nostro territorio dunque, si propone di combinare le esigenze locali con l’opposizione più generale ai provvedimenti antipopolari dell’Europa dei banchieri.
I lavoratori di Grecia e Romania stanno già manifestando il rifiuto a pagare la crisi causata dalle classi dominanti. E’ ora di seguire e approfondire il loro esempio.