Dalle sezioni del PCL
POLTRONE CHE PESANO COME MACIGNI (sulle spalle dei lavoratori)
5 Ottobre 2006
Recentemente, il segretario provinciale di Rifondazione Comunista della Spezia, affiancato dall’on.le Olivieri, ha rivendicato per il proprio partito delle poltrone “pesanti” nell’ambito delle amministrazioni locali.
C’è chi si sta arrovellando con le più strane congetture:
la vita sedentaria e gli impegni istituzionali hanno così appesantito la stazza degli amministratori rifondaroli da obbligarli ad una vertenza per salvaguardare il proprio fondoschiena, sacrificato ed imballato negli angusti spazi di appoggio sino ad ora disponibili in ambito locale?
Oppure sono vittime di una patologia individuata di recente che non si pensava avesse caratteristiche epidemiche: la sindrome della poltrona di Bertinotti?
Per chi accetta l’eterno gioco della politica borghese di occupazione del sottopotere locale, è lecito e decoroso lo sgomitamento tra alleati per accaparrarsi un po’ più di prebende.
In verità noi del mPCL non siamo affatto stupiti. Da tempo avevamo denunciato la deriva e la svolta a destra del gruppo dirigente locale e nazionale di Rifondazione, che hanno trasformato questo partito da rappresentanza politica dell’opposizione alle politiche liberiste di Maastricht ad alleato e sostenitore di chi quelle politiche, le ha ideate, promosse ed applicate.
Un’alleanza che non prevede compromessi, ma la completa sottomissione.
Ed in questi anni la politica seguita dalle amministrazioni locali a guida DS, con esternalizzazioni, riduzioni di servizi, aumento delle tasse e introduzione di tariffe, sfruttamento dei precari e loro emarginazione, (anziché assumerli come sarebbe stato logico) è in sintonia con la politica seguita dalle amministazioni guidate dalle destre berlusconiane.
Entrambi gli schieramenti propugnano una gestione della società in funzione degli interessi del mercato, antitetici e contrapposti a quelli dei lavoratori. Crediamo che si debbano valutare i politici non tanto per quello che dicono (a parole i rifondaroli sono con i lavoratori) ma per quello che praticano. L’acquiescenza e la subalternità alle politiche di smantellamento dello stato sociale, rendono il PRC completamente complice degli smantellatori.
Questa delle Amministrazioni locali nel voler privatizzare, dissolvere, esternalizzare sistematicamente ogni servizio, è vera ostinazione padronale, anche a scapito del buon senso.
Le promesse avanzate in campagna elettorale provocano come unica, fatale soluzione, l’allungamento dell’estremità preposta all’olfatto degli amministratori (come ci ha narrato e tramandato il Collodi).
Le poltrone istituzionali sono sì pesanti,ma per le spalle dei lavoratori che ne sopportano il peso.








