Dalle sezioni del PCL

Il proletariato non ha nazione! Abbattiamo tutti i muri di tutti i ghetti!

Quelli di cemento e quelli sociali! A Padova, a Napoli e ovunque!

3 Ottobre 2006

Hanno ragione i nostri compagni di Padova quando dicono che nella loro città ci sono cittadini di prima classe e cittadini di terza classe. A Padova sono anni che si spaccia droga in diversi quartieri ma mai nessuno ha pensato o proposto di costruire muri intorno ai quartieri borghesi della città. Se però si tratta della zona di via Anelli dove vivono immigrati maghrebini, nigeriani, arabi si alzano muri di cemento e si istituiscono check point, neanche si fosse in Cisgiordania! Il risultato è che però gli abitanti di via Anelli vivono chiusi in un ghetto, in una riserva indiana, dove pagano affitti stellari a padroni italiani strozzini,per abitazioni indecenti,senza alcuna tutela igienica. E’ ovvio che in queste condizioni ci possano essere immigrati che privi di un lavoro vengono attratti dai guadagni facili che offre lo spaccio di droga. A Napoli non abbiamo muri di cemento che separano i quartieri-bene dai quartieri-ghetto, ma i muri sociali sono comunque presenti!i muri che dividono i quartieri Vomero, Arenella, Posillipo dal rione Sanità, da Forcella, dai Quartieri Spagnoli, da Secondigliano, Scampia, Piscinola, Marianella, da Poggioreale e Ponticelli, da Barra e San Giovanni. In questi quartieri gli immigrati che vengono a cercare lavoro trovano invece disoccupazione e miseria, oppure vengono trattati come bestie da soma lavorando nel campo dell’edilizia e dell’agricoltura, in nero e privi di qualsiasi tipo di tutela sociale. E anche qui, insieme ai giovani proletari e sottoproletari napoletani sono privi di qualsiasi prospettiva e, o vendono la droga, o ne fanno loro uso, o entrambe le cose. Con la differenza che qui l’intermediario sociale, il principale datore di lavoro dei giovani napoletani, il proprietario e distributore sociale di droga e ricchezza è la camorra. Noi però crediamo che questa non sia l’unica strada possibile. Siamo fermamente convinti che i giovani napoletani e gli immigrati debbano avere e abbiano la possibilità di lottare contro il capitalismo e contro la camorra, che è il feudatario sociale napoletano per contro dello stato borghese. Crediamo che oggi gli immigrati, i disoccupati e tutti i giovani debbano lottare su obbiettivi immediati:

- scala mobile delle ore di lavoro, cioè il lavoro che c’è va distribuito fra tutti fino al riassorbimento dei disoccupati (“LAVORARE MENO,LAVORARE TUTTI”)
- indennità di disoccupazione per tutti i disponibili all’avviamento al lavoro a partire dai diciotto anni di 800 euro o dell’80% dell’ultimo salario se superiore
- istruzione totalmente gratuita per tutti i giovani
- immediata costruzione di infrastrutture nei quartieri disagiati (strutture mediche, scuole, centri di aggregazione giovanile e interetnica, centri sportivi e culturali)

Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori-Sezione provinciale di Napoli

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FONTE

  • pclnapoli@libero.it