Dalle sezioni del PCL
Elezioni regionali in Campania: VOTO A PERDERE
Comunicato stampa della sezione di Napoli
25 Marzo 2010
I lavoratori, i precari, i disoccupati e gli studenti non hanno nulla da attendersi dai partiti in lizza alle prossime elezioni regionali, tutti in corsa per rappresentare gli interessi dei potenti di turno e partecipare al banchetto.
Il centrosinistra degli eredi di Bassolino rappresenta la piena continuità con un sistema di potere che negli ultimi dieci anni ha ferocemente speculato sulla fame di lavoro e sui bisogni dei proletari, devastato il territorio, praticato una politica affaristica e filopadronale.
I maggiori concorrenti sono i rappresentanti locali di un governo reazionario e razzista, protagonista di una politica scellerata - tagli ai servizi pubblici (scuola, sanità, ricerca), attacco al contratto nazionale di lavoro e ultimamente all’art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Non a caso centrodestra e centrosinistra da anni governano il Paese a tutto vantaggio di banchieri e grande capitale, e in Campania hanno condiviso le scelte più scellerate, a partire dalla gestione dell’“emergenza” rifiuti, sino alle politiche clientelari.
Nessuna credito meritano neanche le liste cosiddette alternative, dal qualunquismo dei “grillini” che nei loro programmi nulla dicono sui bisogni reali dei lavoratori, perché evidentemente ne sono lontani anni luce, sino al trasformismo della Federazione di sinistra (Rifondazione comunista e Comunisti italiani): il Prc, dopo aver partecipato per un decennio al malgoverno regionale, dopo aver tentato fino all’ultimo un nuovo accordo con centrosinistra, gioca la parte del partito d’opposizione, mentre continua a dare il suo sostegno alla giunta Jervolino al comune di Napoli, e nel resto d’Italia (in dieci regioni su tredici) continua a presentarsi in coalizione col partito democratico, talvolta anche con l’Udc. Da Bertinotti a Ferrero nulla è cambiato.
In questo contesto non vediamo altra scelta che l’annullamento della scheda.
Le elezioni passano, le politiche antipopolari restano: solo a partire dai luoghi di lavoro e dai territori è possibile la costruzione di forze rappresentative dei proletari e dei loro interessi, realmente alternative a Pd e Pdl e ai loro complici.
Napoli, 18 marzo 2010
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Napoli