Prima pagina
SCIOPERO 12 MARZO
10 Marzo 2010
SCIOPERO GENERALE E AD OLTRANZA PER FERMARE LA CONTRORIFORMA DEL DIRITTO DEL LAVORO E CACCIARE IL GOVERNO BERLUSCONI
Il nuovo disegno di legge 1441-QUATER-B che annulla di fatto l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori in corso di esame alla Camera dei Deputati, se verrà approvato (col probabile appoggio dell’opposizione) sarà l’ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori da parte del padronato di casa nostra per scaricare ancora una volta gli effetti di questa crisi economica capitalistica sulle spalle dei più deboli. Esattamente in linea con le proposte contenute nel Libro Bianco di Sacconi e con tutte le altre misure anti-operaie approvate da tutti i governi precedenti e dalle giunte locali –sia di destra che di sinistra-negli ultimi anni (pacchetto Treu/1998, legge 30/2003, d.lgs. 276/2003, decreto Gelmini, accordo separato del 22.01.2009, ecc.). E se da un lato si impoveriva il Welfare-State con la giustificazione di rientrare nei parametri di Mastricht, dall’altro – come se niente fosse – si continuavano a finanziare le missioni di guerra all’estero, l’ultima in Afghanistan, a regalare soldi alle banche e ai grandi monopoli industriali, a condonare gli evasori fiscali, a finanziare le grandi opere inutili, come la TAV e il ponte sullo Stretto di Messina, e persino a speculare, notizia di questi giorni,sulle ricostruzioni dei terremotati in Abruzzo.
Qual’è stata la risposta della CGIL a tutto ciò? Nel concreto...niente! Infatti, in piena linea concertativa con quanto fatto negli anni scorsi, il sindacato di Corso Italia ha fatto credere ai più illusi che la scelta di non sottoscrivere l’accordo separato del 22 gennaio scorso fosse determinata da una presa di posizione convinta in favore dei lavoratori e di netta rottura con le posizioni di Bonanni e Angeletti che, succubi del governo Berlusconi e degli industriali, accettano un modello di sindacato complice e antidemocratico. In seguito, però, e con consultazioni solo formali, venivano firmati da ogni categoria (esclusa la FIOM) accordi unitari alle condizioni di Cisl, Uil e padronato come se nulla fosse e senza che la Segreteria Nazionale prendesse posizione contraria. E anche nelle mobilitazioni di piazza che seguivano, si assisteva ad una risposta timida da parte della CGIL nell’affrontare il governo Berlusconi e promuovere l’unità di lotta, dal momento che si è trattato per lo più di scioperi di categoria, di poche ore e sulla base di piattaforme vaghe e insufficienti. Quelli che erano dei sospetti sulla “linea di non belligeranza anni 1919” intrapresa oggi dalla burocrazia sindacale guidata da Epifani, si sono dimostrati infondati alla vigilia di quest’ultimo congresso, quando ci veniva presentata una mozione nella quale si accettava di fatto l’intero accordo separato di gennaio scorso (triennalizzazioni contrattuali, aumenti salariali legati alla produttività, contrattazione di secondo livello, enti bilaterali e precarizzazione del lavoro compresi). Da qui l’intenzione nostra come PCL di sostenere la mozione 2 presentata dai segretari Cremaschi, Podda, Rinaldini e Moccia, nonostante i suoi difetti, ma almeno chiara nel respingere la linea concertativa e nel sostenere un modello democratico di sindacato, con meno burocrati e più potere decisionale alle assemblee dei lavoratori. Per tutta risposta, abbiamo subito dai rappresentanti della maggioranza dapprima calunnie nei nostri confronti, perché accusati di voler rompere l’unità in CGIL, ed in seguito anomalie e scorrettezze durante le assemblee congressuali di base, perfino nei casi dove i votanti erano pochissimi.
Alla fine siamo di nuovo in piazza il 12 marzo a manifestare sui temi della crisi, del fisco e dell’immigrazione. Uno sciopero a nostro avviso arrivato in modo tardivo e ancora una volta dalla copertura sindacale ridicola (soltanto di 4 ore) e su una piattaforma piuttosto vaga ed insufficiente.
Dopo un anno di freno uno sciopero proclamato in questo modo non basta e può risultare inconcludente!
In risposta agli attacchi di questo Governo criminale...
- PROPONIAMO SUBITO UNO SCIOPERO GENERALE AD OLTRANZA DI TUTTI I LAVORATORI, I PENSIONATI E I DISOCCUPATI
- PROPONIAMO INOLTRE L’URGENZA DI RICOSTRUIRE UN PARTITO COMUNISTA E LA QUARTA INTERNAZIONALE








