Dalle sezioni del PCL

I COMITATI DELLE ZONE ALLUVIONATE PRETENDONO CHIAREZZA SULLA MESSA IN SICUREZZA!

A quattro mesi dalla tragedia che ha colpito Messina sud (Giampilieri, Altolia, Molino, Pezzolo) e alcuni paesi della zona jonica (Scaletta, Itala), promesse e annunci...

7 Febbraio 2010

Nessun intervento strutturale contro il dissesto idrogeologico: reti protettive e otto sirene per segnalare imminenti rischi franosi sono inutili palliativi che non toccano neanche minimamente la nostra priorità: la messa in sicurezza dei territori a rischio!Un territorio predato negli anni dai soliti interessi lucrativi, un territorio che ancora ad oggi non possiede quelle condizioni di affidabilità che noi ci aspettavamo tornando nelle zone verdi.

A quattro mesi dalla tragedia che ha colpito Messina sud (Giampilieri, Altolia, Molino, Pezzolo) e alcuni paesi della zona jonica (Scaletta, Itala), promesse e annunci hanno riempito le pagine dei giornali e le bocche di politici e funzionari istituzionali. Nessun intervento strutturale contro il dissesto idrogeologico: reti protettive e otto sirene per segnalare imminenti rischi franosi sono inutili palliativi che non toccano neanche minimamente la nostra priorità: la messa in sicurezza dei territori a rischio!Un territorio predato negli anni dai soliti interessi lucrativi, un territorio che ancora ad oggi non possiede quelle condizioni di affidabilità che noi ci aspettavamo tornando nelle zone verdi. Siamo usciti dagli alberghi abbindolati da lusinghe (promesse di soldi mai mantenute) e da un’ordinanza mendace, l’ennesima riprova che sottolinea l’inadempienza politica e istituzionale di questa classe dirigente.
per questo è necessario:
• La costruzione di mobilitazioni, che unisca indistintamente tutti i cittadini Messinesi soggetti a rischio ambientale, nessun quartiere o paesino è immune da rischi sismici e idrogeologici, le frane di Cumia Inf. e Sup. di mercoledì 27 Gennaio certificano la precarietà di tutto il territorio peloritano.
• La partecipazione di una rappresentanza autonoma dei comitati ai tavoli tecnici: per essere informati sui flussi finanziari che vengono dallo Stato o da raccolte di beneficenza e per monitorare costantemente la conduzione dei lavori per la messa in sicurezza del territorio.
• La cancellazione di bollette e tributi a carico dei cittadini che abitano nelle zone colpite dall’alluvione del 1° Ottobre e non la sospensione temporanea
• Indizione di uno sciopero generale provinciale, unitamente a sindacati e soggetti politici che condividono la battaglia per la tutela e la riqualificazione del territorio, contro lo sperpero di soldi investiti in opere inutili, dannose e costose come il Ponte sullo Stretto.

Si annunciano lavori imminenti per la mitigazione dei rischi ambientali in tutti i paesi alluvionati; il dirigente della Protezione civile regionale dichiara che tali interventi partiranno fra una decina di giorni e potrebbero concludersi entro luglio. Viste le precedenti esperienze negative, ci auguriamo che non si tratti delle solite promesse “da rimandare alle calende greche”. Manterremo alta l’attenzione su Messina, poiché giornali e tv nazionali si sono ritirati in un vergognoso silenzio!
SOLO UNA LOTTA CHE PARTA DAL BASSO CON LA SOLIDARIETA’ DI TUTTE LE FORZE SOCIALI PUO’ COMBATTERE LA PRECARIETA’ DEL NOSTRO TERRITORIO UNENDO SVILUPPO OCCUPAZIONALE E SICUREZZA
Giacomo Di Leo e Antonio Currò per il COMITATO NO FRANE della Riviera Jonica messinese

Giacomo Di Leo

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FONTE

  • carmelotto@libero.it