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Il Partito Comunista dei Lavoratori è al fianco dei lavoratori della KPL e di tutte le aziende in crisi di Calderara
6 Febbraio 2010
comunicato stampa
E’ con grande preoccupazione che seguiamo l’evolversi della situazione alla KPL Packaging. La scelta della Direzione Aziendale di rompere le trattative in atto con le RSU, confermando l’assurdità di 80 esuberi su un’azienda di 189 dipendenti, significa condannarla a morte.
La crisi è evidente e sta colpendo sempre più fabbriche, ma è anche evidente la strumentalità e la spregiudicatezza con cui le multinazionali ed i padroni in generale stanno sfruttando questa situazione per assicurarsi comunque guadagni sempre cospicui fatti sulla pelle dei lavoratori.
Prima della rottura la Direzione Aziendale della KPL ha parlato di rilancio per l’Azienda ma questo rilancio, che tale non può essere, passa dallo mettere in strada quasi il 50% dei lavoratori, metterli in mobilità con prospettive zero per il loro futuro.
L’Azienda guarda solo al proprio interesse cercando dai fare meri conti matematici: perdite in bilancio pari al 40% = taglio del personale nella stessa misura. Il resto non conta.
La Korber, padrona della KPL e della Perini a Lucca, nonostante si riempia la bocca di etica e valori umani, chiede il sangue dei propri dipendenti fregandosene del loro futuro, e nonostante in altri settori faccia milioni di utili (tabacco) sceglie di fare finta che il Tissue sia un settore fine a sé stesso e che non c’entri nulla con un gruppo che ha utili su utili nelle proprie casse.
La capacità dei vari manager che hanno guidato la CasMatic prima e la KPL ora è pari a zero segno è che un organico di oltre 260 lavoratori nel 1995 sia diventato di 189 attualmente con una perdita di mercato continuo e con dubbi risultati sul fronte strategico industriale. E di questo decadimento non ne hanno colpa i lavoratori che eseguono ordini ma di chi li dirige verso il baratro. Quindi gli unici licenziati dovrebbero essere i Dirigenti!!!
Questa deriva può essere fermata solo condividendo un percorso con le RSU e le OO.SS. che porti alla salvaguardia dei posti di lavoro, vero patrimonio di un’Azienda, e smettendo di pensare che a guadagnare debbano essere sempre i padroni o le multinazionali.
Un ultimo pensiero va all’Amministrazione Comunale di Calderara che si siede con i padroni della Datalogic e similari a tavole rotonde con ricchi buffet per parlare dello “sviluppo economico al tempo della crisi”. Irene Priolo ignora che la Datalogic ha dato il benservito ad oltre una trentina di dipendenti pur avendo l’AD, Roberto Tunioli, che risulta nel 2008 primo per compensi con una cifra annuale di 8.323.000 di €? Se così è questa è una VERGOGNA!
Il Partito Comunista dei Lavoratori solidarizza con i lavoratori della KPL e di Calderara tutta, è al loro fianco, e si rende disponibile a supportare le loro lotte perché sono le proprie lotte!
Bologna, 6 febbraio 2010








