Dalle sezioni del PCL
Mafia e bonapartismo a Reggio Calabria
31 Gennaio 2010
L'attentato compiuto contro gli uffici giudiziari di Reggio Calabria il 3 gennaio '10 è il segnale di quanto il potere criminale della 'ndrangheta si sia rafforzato.
Le recenti dichiarazioni del governo che parlavano di una "mafia messa alle corde", o addirittura "in via di liquidazione", lasciano dunque il tempo che trovano. la prepotenza mafiosa che tiranneggia in Calabria semina terrore e induce al silenzio. Tutto ciò è ancor più preoccupante perchè interagisce con altre inquietanti dinamiche. Lo smantellamento della Costituzione in senso autoritario e bonapartista minacciato da Brunetta, la liquidazione sostanziale dei canali di rappresentanza democratica anche grazie a leggi elettorali capestro, il rafforzamento dei poteri dell'esecutivo a discapito di quelli della magistratura e del governo, hanno lo stesso segno di intimidazione nei confronti di una società resa più debole da una grave crisi sociale.
Gli inciuci e la disponibilità al dialogo dimostrata dal PD verso il governo accelerano la corsa verso il baratro. invece per il PCL solo una lucida capacità di analizzare i pericolosi processi in atto, e un progetto di alternativa radicale con i lavoratori come protagonisti potranno consentire di sconfiggere il disegno neoautoritario che rende la mafia più forte e arrogante