Dalle sezioni del PCL

I limiti del movimento viola La necessità dell’alternativa di classe

Sabato 30 gennaio in molte piazze d'Italia, tornerà in scena il "popolo viola" che il 5 dicembre diede vita al "NoB.Day"

28 Gennaio 2010

In quanto militanti rivoluzionari disdegniamo nascondere le nostre opinioni. Non nascondiamo quindi che se il “movimento viola” incarna la potenzialità (ancora inespresse) di una voglia di partecipazione e radicalità giovanile; così per come lo conosciamo oggi è ancora grezzo e del tutto inadeguato alla lotta politica.
La stessa piattaforma sembra una “lista della spesa valoriale” che rimane all’apparenza e all’immaginario dominante, tradendo così la radicalità di cui si dice portatore.
Entriamo nel merito punto per punto:

• Il movimento viola difende il principio di eguaglianza.
Tuttavia non dice come vuole farlo. E’ fin troppo evidente che non può esserci eguaglianza in regime capitalista. Solo con la messa in discussione del sistema capitalista si possono gettare le basi per poter parlare di eguaglianza. Noi siamo convinti che le nostre vite valgono più dei loro profitti!
Rispetto a questa elementare rivendicazione il “movimento viola” sarà con noi?

• Il movimento viola difende il principio di libertà di espressione del pensiero.
Bene, tuttavia facciamo notare che non c’è libertà di espressione o pensiero in regime capitalista. Solo chi ha disponibilità economica ha diritto di stampare giornali, riviste; solo la classe dominante può gestire network televisivi o radiofonici. La libertà esiste solo per una manciata di magnati! Non è certo con qualche blog o con l’utilizzo di facebook che si può mettere seriamente in discussione il potere dominante… al massimo ci è consentito di vivere nell’illusione. Il regime capitalista ci consente solo di cambiare canale o di non comprare i loro giornali. Per noi non è sufficiente, noi militanti rivoluzionari, esigiamo una libertà d’espressione vera, liberata dagli industriali dell’editoria. Tra De Benedetti e Berlusconi scegliamo di combatterli entrambi!
Il “movimento viola” sarà con noi in questa battaglia?

• Il movimento viola difende la tutela del lavoro quale fondamento della Repubblica.
Facciamo notare che ogni giorno, muoiono sul loro posto di lavoro, considerando solo il “nostro” paese, 4 persone!
La legge, a cominciare dalla costituzione, è al servizio del padronato e non ha mai fermato la guerra di classe strisciante e non dichiarata che il padronato ingaggia quotidianamente contro la classe lavoratrice.
Solo il controllo diretto dei lavoratori sulla produzione può garantire che il lavoro sia tutelato!
Il movimento viola saprà mettere in discussione i pilastri su cui si fonda lo sfruttamento?
Il movimento viola sarà al nostro fianco sulla barricata anticapitalista?

• Il movimento viola difende le basilari regole di preminenza del Parlamento quale organo legislativo.
Tuttavia il parlamento è l’emblema stesso della corruzione borghese. Senza dover ricorrere agli innumerevoli scandali di oggi, ci limitiamo a segnalare un aneddoto istruttivo. Ricordate quando quel maiale di Craxi dai banchi del parlamento disse: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra?” …Bene, allora nessuno osò dire nulla! Fu solo nelle strade e nelle piazze che esplose l’indignazione e la rabbia, che culminò con una fitta pioggia di monetine e bulloni! Ciò che serve è un nuovo potere, che assegni il ruolo di protagonista alle masse sfruttate, le uniche ad avere diritto di preminenza, perché solo le masse proletarie non si sono macchiate dell'onta dell'inganno e della corruzione.

• Il movimento viola difende il principio di divisione dei poteri.
Il problema non risiede nella divisione dei poteri bensì quali interessi di classe difende.
O con i padroni, o con i lavoratori, in mezzo non si può stare!
Il movimento viola sarà con noi a difesa della classe lavoratrice e di ogni diseredato o sarà dalla parte dell'interclassismo alleato storico del padronato?

• Il movimento viola ha rispetto degli organi costituzionali di garanzia.
Lo ribadiamo ancora una volta, l’unica garanzia è il potere diretto esercitato dalle masse!

• Il movimento viola ha rispetto per la magistratura.
Mai abbaglio fu più grande! La magistratura è al servizio di banchieri e industriali; altro non è che una delle colonne portanti dello Stato. Lo Stato a sua volta, non è al di sopra delle classi o neutrale, bensì rappresenta un organo di oppressione di classe.

• Il movimento viola denuncia il rischio dell’estrema personalizzazione dello scontro politico.
Bene, tuttavia il movimento viola nasce paradossalmente proprio in funzione prettamente anti-Berlusconiana.
Per quanto ci riguarda sappiamo che il problema non è la macchietta Silvio Berlusconi, ma lo stesso sistema capitalista in quanto tale e il suo Stato, le sue carceri, la sua polizia la sua magistratura.

• Il movimento viola denuncia la confusione e la debolezza di un'opposizione parlamentare politicamente sterile.
E' vero, tuttavia il movimento viola è in simbiosi con l’IdV e il grillismo. Per quanto ci riguarda non abbiamo nessuna fiducia in politicanti o maneggioni, né tanto meno in comici populisti, in odore di peronismo. Non sono mai gli individui e i capi che creano le consegne della lotta sociale; talvolta essi le interpretano, l’unica fiducia va riposta sulla classe operaia cosciente di sé: il proletariato organizzato!

• Il movimento viola denuncia lo svilimento culturale generalizzato, scientificamente programmato.
Il “problema culturale” è un sottoprodotto della divisione della società in classi.
Il movimento viola si batterà con noi nell'immediato per una scuola pubblica e laica?
Si batterà con noi per superare la divisione di classe?

• Il movimento viola denuncia la drammatica situazione economico sociale in cui vivono ormai vaste aree del paese.
La crisi irreversibile del sistema capitalista pone in essere il problema centrale di quale transizione avviare e verso quale società tendere. Il socialismo è la sola soluzione alla barbarie capitalista.
Il movimento viola cosa propone?

• Il movimento viola denuncia l'inadeguatezza dell'attuale classe dirigente a far fronte alle esigenze strategiche di indirizzo.
Non c’è la necessità di una nuova classe dirigente, la situazione drammatica, richiede un altro modello di potere: che se ne vadano tutti e governino i lavoratori!

• Il movimento viola denuncia l'estendersi inesorabile del divario tra le condizioni di vita degli appartenenti all'oligarchia economico - politica dominante, e la massa.
Solo la messa in discussione degli assetti sociali può porre fine all’ineguaglianza sociale. Si socializzino i mezzi di produzione e si pongano sotto controllo dei lavoratori.
Il movimento viola sarà con noi in questa battaglia?

• Il movimento viola denuncia la corruzione dilagante.
Solo una società su nuove basi può produrre una nuova morale.
Finché vivrà questo sistema basato sul profitto, la corruzione rappresenterà un corollario inevitabile.


I rivoluzionari sono insensibili alle mode, per noi il colore dell'opposizione è il rosso!


Rispetto alla carta costituzionale, ci accorgiamo ogni giorno di quanto siano falliti gli obiettivi del compromesso dalla quale era nata, alla riprova che una mediazione tra interessi di classi avverse non potrà mai essere possibile. In nome della Costituzione, dal 1° gennaio 1948 ad oggi, tutti i politicanti succedutisi al governo del paese non hanno mai fatto altro che reprimere e controllare le spinte di emancipazione provenienti da chi voleva liberarsi dal dominio del capitale, da chi lottava per una vera democrazia, quella dei lavoratori, che non vedeva nella proprietà privata nessuna “funzione sociale”.
Di conseguenza, non ci appelleremo mai ad un testo che legittima il potere di chi opprime quotidianamente le nostre esistenze. Per questi motivi, la cacciata di Berlusconi deve avvenire dal versante delle lotte, per un'alternativa di potere che venga dal basso e che rifiuti un nuovo governo di centrosinistra che già nel passato ha gettato al macero tutte le aspettative e la fiducia di milioni di lavoratori, studenti e pensionati.
E' di vitale importanza capire che è in atto una lotta intestina fra varie componenti della borghesia italiana, tra il blocco capitalista del centrodestra e quello del centrosinistra, diventa quindi centrale non farsi ammaliare dalle numerose sirene “a difesa della democrazia” provenienti proprio da quegli ambienti che cavalcarono le vecchie mobilitazioni di massa contro Berlusconi per arrivare in parlamento e riproporre le stesse politiche antipopolari e antioperaie.

Rafforza il Partito Comunista dei Lavoratori!
Lotta con noi!

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FONTE

  • pcl-fc@libero.it