Dalle sezioni del PCL
I LAVORATORI DEL GRUPPO "ANGELINI"- SANITA' PRIVATIZZATA - SENZA STIPENDIO DA DIECI MESI!
L'esempio principe dello sfruttamentio dei lavoratori, dei malati e dei soldi pubblici con il consenso della politica borghese.
17 Gennaio 2010
I lavoratori di Villa Pini da dieci mesi senza stipendio, padroni e politicanti da sempre senza onore!
Ragionare con lo stomaco vuoto si sa non è impresa semplice, ma è quella che è riuscita in questi dieci mesi ai lavoratori di Villa Pini che costretti in una situazione drammatica hanno condotto la loro lotta in maniera esemplare. Dopo gli scandali che hanno confermato il fatto già risaputo che centro-destra e centro-sinistra hanno avuto con la sanità privata lo stesso rapporto di utile “scambio”, dopo i decenni di angherie di un padre-padrone come Angelini che non ha perso, nemmeno questa volta, l'occasione di aggiungere lo sberleffo alla beffa subita dai lavoratori delle sue cliniche e dai cittadini abruzzesi, dopo i tentativi di santificare in anticipo gli imputati di un processo che ancora non comincia, dopo mesi di promesse non mantenute e stipendi non pagati, mantenere la calma non era facile. In aggiunta, quando per interlocutori si hanno un governatore a sovranità limitata come Chiodi e un assessore alla sanità distratto da qualche problema personale come Venturoni, rappresentati da sindacati non a loro agio nella lotta, per i lavoratori non cedere alla disperazione è stato già un risultato. Ma i lavoratori del gruppo Villa Pini, sono andati oltre. Hanno in tutti questi mesi continuato a garantire un servizio essenziale all'intera comunità, non sono venuti meno neppure per un giorno alla loro deontologia professionale ed è per questo motivo che l'intera opinione pubblica abruzzese, simpatizza con la loro lotta.Questi lavoratori, di fronte all'irresponsabilità della loro proprietà e delle giunte regionali di ieri e di oggi sono stati capaci di resistere a difesa del loro lavoro ma anche del diritto alla salute dei cittadini.
Ora però, il tempo della ragionevolezza sta per scadere. Non si può chiedere pazienza a chi da dieci mesi non riceve lo stipendio; ora non è più il tempo delle promesse. La decisione di revoca degli accreditamenti da parte della Regione Abruzzo alle cliniche di Angelini arriva con colpevole ritardo e non deve in nessuna maniera colpire i lavoratori del gruppo e gli abruzzesi privati di posti essenziali in un sistema sanitario già al collasso per i ripetuti tagli effettuati da tutti i governi negli ultimi anni. A questo punto, la regione deve farsi carico di:
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Garantire il pagamento diretto degli stipendi arretrati di tutti i dipendenti (conteggiando naturalmente gli interessi maturati)
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reinternalizzare tutte le specialistiche e i relativi posti letto precedentemente assegnati al gruppo Angelini,
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espropiare tutte le cliniche del gruppo, magari nella forma del sequestro cautelativo viste le infinite ruberie che man mano emergono dall'inchiesta in corso.
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Assumere direttamente e a tempo indeterminato tutti i lavoratori del gruppo.
Il Partito Comunista dei Lavoratori, aveva posto queste rivendicazioni, tra i primi punti del suo programma sin dalla campagna elettorale del 2008 derisi da tutti gli altri partiti che addirittura negavano che ci fosse un caso “Villa Pini”, ma i fatti alla fine hanno dimostrato la giustezza delle nostre proposte. La politica attualmente rappresentata in consiglio regionale, tenterà fino alla fine di sostituire il giocatore (favorendo l'acquisizione del gruppo da qualche imprenditore “amico”) pur di salvare il gioco, ma devono capire che sulla pelle dei lavoratori e dei malati hanno finito di fare profitti.