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IL PCL ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEI LAVORATORI DELLA FIAT DAVANTI A MONTECITORIO.

24 Dicembre 2009

Il 22 dicembre si è svolta una manifestazione nazionale combattiva dei lavoratori Fiat davanti a Montecitorio, in occasione dell’incontro fra Marchionne, sindacati e governo, attorno al piano industriale aziendale. La manifestazione ha visto principalmente la partecipazione attiva dei lavoratori Cobas Slai, della Fiom, della Cub, e infine anche della UGL. Il PCL era l’unico partito della sinistra presente con una propria rappresentanza politica nazionale ( Marco Ferrando e Franco Grisolia) , e con la presenza della propria sezione romana e dei propri compagni operai degli stabilimenti Fiat di Cassino, Pomigliano, Val di Sangro. La manifestazione è stata caratterizzata da un forte sentimento di unità tra i lavoratori dei diversi siti aziendali, ma anche da una forte frammentazione della rappresentanza sindacale.
La conferma da parte di Marchionne della volontà di chiudere sostanzialmente lo stabilimento di Termoli Imerese, di abbattere la produzione a Pomigliano, di smantellare definitivamente Arese, ripropone la necessità di una reazione di lotta, unitaria e radicale, da parte dei lavoratori. Non si può trattare su un piano Fiat di attacco frontale all’occupazione, mirato a dividere i lavoratori del gruppo. Si deve respingere e far saltare quel piano con una lotta generale di tutti i lavoratori Fiat che fronteggi il nuovo livello dello scontro . Una lotta che rivendichi il rifiuto di ogni licenziamento, la difesa di tutti i siti produttivi, la ripartizione del lavoro fra tutti i lavoratori e gli stabilimenti del gruppo con la riduzione dell’orario a parità di paga, la nazionalizzazione sotto controllo operaio dell’azienda, senza alcun indennizzo per i suoi padroni: visto che l’indennizzo è già stato assicurato da un secolo di contributi pubblici agli Agnelli, pagati dai lavoratori e dal grosso della società italiana. Sono queste le proposte che i nostri compagni hanno avanzato, nel corso stesso della manifestazione, nelle numerose occasioni di contatto e discussione con i lavoratori . Assieme alla richiesta di un’unità di lotta tra le diverse organizzazioni sindacali di classe, che sia fondata sulla piena democrazia operaia e sul protagonismo diretto di delegati eletti e revocabili, a tutti i livelli.
Alcuni settori di manifestanti- di diversa appartenenza sindacale- hanno espresso, in forme diverse, una particolare attenzione verso il nostro partito e le sue posizioni, riconoscendo la coerenza del PCL e chiedendogli il pieno sostegno nel proseguo della lotta. Ciò che ci impegnerà ancora di più nella prossima fase cruciale, a partire da Termini Imerese, Arese, Pomigliano. La proposta che va emergendo tra gli operai di Termini Imerese di occupare l’azienda ad oltranza ha il sostegno attivo del PCL e della sua sezione di Palermo. E ,se attuata, potrebbe rappresentare un’indicazione esemplare non solo per altri stabilimenti Fiat, ma per tutti i lavoratori italiani oggi in lotta a difesa del lavoro. Sulla scia già tracciata dai lavoratori Alcoa ed Eutelia.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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