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Dal presidio YAMAHA

22 Dicembre 2009

Oggetto: Dal presidio YAMAHA

IL COMPAGNO FILIPPO PIACERE HA SCRITTO QUESTA RELAZIONE NELL' AREA DISCUSSIONI DEL GRUPPO.


CArissimi compagni ieri pomeriggio il Pcl Brianza è stato presente al presidio-occupazione della storica azienda sita in Lesmo, la Yamaha di Valentino Rossi, moto vincitrice di molti mondiali, pilotata da Valentino Rossi e costruita da 66 operai che adesso stanno perdendo il proprio posto di lavoro. Ad un chilometro circa dall'azienda in questione, c'è la residenza arcorese del ducetto Berlusca, con decine di televisioni pronti a reprendere ogni piccola uscita del duce, a cominciare dalla cena di ieri sera con Bossi; e poi gli operai soli in preda al freddo rigido con 4 di loro sul tetto....ognuno tragga le sue conclusioni....
Vediamo i fatti.
Alla Yamaha lavorano in tutto 220 lavoratori circa, comprensivi di operai, impiegati, disegnatori, progettisti e dirigenti, con due tipologie di contratto nazionale: circa 150 sono inquadrati con il contratto del commercio, mentre sessantasei sono metalmeccanici; l'azienda già dall'anno scorso aveva aperto un piccolo periodo di CI, solo per il reparto produttivo, dunque solo per metalmeccanici garantendo comunque la sporadicità del provedimento in vista di un 2009 e 2010 potenzialmente produttivi per via di una nuova moto da immettere nel mercato durante il 2010. Da novembre arriva la prima doccia fredda, con la decisione dei giapponesi di chiudere il sito a Lesmo per ricollocarlo in Spagna con il relativo taglio di 66 operai (stiamo sempre parlando del reparto produzione); incominciano gli incontri tra gli amministratori delegati ed i sindacati ovvero la film-cisl finalizzati a capire i termini ed i modi della CI straordinaria, avendo finito i giorni utili per quella ordinaria, ma la vergogna padronale si manifesta tutta quando i vertici giapponesi fanno sapere che non hanno nessuna intenzione di chiedere la cassa straordinaria, e che è loro intenzione tagliare subito il numero del personale, ovvero tutto il comparto produttivo! Nel frattempo io con altri compagni del pcl prendiamo contatto con i lavoratori e con l'RSU, i quali ci chiedono manforte nella lotta; mercoledì 15 4 operai salgono sul tetto decisi a restarci sino a quando non vedranno scritto nero su bianco la richiesta della cassa integrazione! E siamo a -10 gradi sotto zero!
Sabato siamo andati a portare loro la nostra solidarietà, e parlando con i lavoratori in lotta abbiamo scoperto che il reparto commerciale non è solidale con chi sta perdendo il posto, e che si incazzano al mattino quando entrano in ufficio e vedono i metalmeccanici che tentano di coinvolgerli; tengo a precisare che per i lavoratori regolati col contratto del commercio, il problema è solo rimandato di 2 anni, perchè la volontà della Yamaha è quella di chiudere tutto il sito.

Ieri pomeriggio è venuta anche la senatrice del PD E.Baio, con il consigliere provinciale Ponti. Mentre eravamo fuori i lavoratori sul tetto attiravano la nostra attenzione salutandoci agitando le braccia; noi rispondavamo al loro saluto scuotendo il cancello che ci separava da loro: L'intervento del custode è stato imminente con la Baio che si scusava con lui e noi insieme ai lavoratori che gli urlavamo SERVO DEI PADRONI. La baio ottiene la possibilità di entrare insieme al consigliere Ponti, e lo fa con l'intento di convincere i lavoratori a scendere....col disappunto di tutti i lavoratori fuori...chissà se la Baio fosse andata a parlare con i lavoratori in lotta di un'azienda italiana....

Verso le 17 arriva anche il centro sociale boccaccio di Monza con la strumentazione per un concerto di sostegno ai lavoratori in lotta; la Baio saluta tutti, ed un lavoratore di un'altra realtà in crisi, giunto lì per dare il suo apporto alla lotta, la contesta vivacemente dicendogli ad alta voce: CI VEDIAMO IN UN'ALTRA REALTA', CON ALTRI 4 OPERAI SUL TETTO, PERCHE' IL SUCCO DEL DISCORSO E' CHE E' IL SISTEMA AD ESSERE SBAGLIATO!

La lotta che questi lavoratori stanno facendo è mirata ad ottenere quegli ammortizzatori sociali previsti dalla legge, e che la mentalità giapponese non concepisce perchè non sostiene di essere in crisi, bensì sostiene solo di spostare la produzione in un altro posto...... e la dignità dei lavoratori?? Dove la mettiamo?? I 4 lavoratori che si trovano sul tetto sono ben attrezzati e non scenderanno se non hanno nero su bianco la garanzia della cassa che spetta a tutti e 66; venerdì c'è stato un incontro tra i rappresentanti del ministero del lavoro ed i vertici aziendali con l'esito un po fumoso in cui la yamaha si concede tempo sino al 28 dicembre per vagliare il tutto e per concedere la cassa integrazione straordinaria alla condizione che i lavoratori scendano dal tetto; i lavoratori non scendono se non hanno la garanzia scritta e firmata della cassa; il tutto entro l' 8 gennaio termine ultimo per chiedere l'attuazione degli ammortizzatori sociali....e se va tutto in fumo non è scontata una radicalizzazione maggiore della lotta!!!

Filippo

info@pclavoratori.it

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