Dalle sezioni del PCL
La beffa dell'auditorium mai aperto (da La Repubblica)
Per il complesso di via Valvassori Peroni a Lambrate inaugurato a marzo sono stati spesi 6 milioni anziché i 3 previsti nove anni fa di Ilaria Carra
15 Dicembre 2009
Il complesso di LambrateHanno provato a farci un concerto, ma il suono se lo
prende tutto il soffitto senza restituirlo. Hanno ritentato con un convegno.
Peccato, però, che la voce dal palco si senta solo fino alla quinta fila.
Volendo utilizzare solo la platea per incontri o serate di ballo, si rischia
invece che qualcuno si faccia male sui “pozzetti” alti tre centimetri che
coprono i cavi.
Nove anni di attesa per avere un auditorium in zona Lambrate, e il risultato
sono 180 posti ancora inutilizzabili per colpa di lavori mal fatti e, dicono i
residenti, «un’acustica ignobile»: il che, per un auditorium, non è proprio un
guaio secondario.
Una beffa per gli abitanti del quartiere, e per la città, a cui questo
progetto comunale è stato presentato nove anni fa. Specie dopo l’inaugurazione
in pompa magna che il Comune fece a marzo, assieme alla biblioteca e al “Cam”,
il centro per giovani e anziani, che completano il nuovo complesso di via
Valvassori Peroni. E specie dopo i soldi spesi, raddoppiati dai 3 milioni
iniziali ai 6 effettivamente sborsati.
Tutte le magagne sono venute a galla durante un sopralluogo di tecnici e
funzionari comunali con un gruppo di consiglieri di zona 3, la settimana
scorsa. Una sbarra piazzata in mezzo alla sala che copre la visuale in caso di
proiezioni, il palco così poco profondo da non poter ospitare gli studenti del
quartiere e i loro spettacoli, un gradino davanti alle uscite di sicurezza,
idranti e segnaletica da adeguare, un “divisorio” ignifugo che non separa i due
ingressi di biblioteca e auditorium, indispensabile in caso di incendio.
Disguidi che hanno finora spinto i vigili del fuoco a non concedere l’agibilità
permanente.
«L’edificio non rispetta le norme di sicurezza — denuncia Dario Monzio
Compagnoni, consigliere della Lista Ferrante in zona 3 — ed è pieno di difetti:
se c’è qualche corso al Cam, nel seminterrato, l’auditorium non si può usare
perché sono collegati, e ci sarebbe troppa gente da far evacuare». Sulla pagina
web del Comune, che loda il progetto, si legge che «non manca un auditorium»
oltre ai 200 posti lettura e all’area informatica.
I consiglieri di zona hanno già chiesto il verbale del collaudo per capire
cosa sia andato storto nell’iter di realizzazione. «Aspettiamo anche che il
Comune ci faccia vedere il piano di modifiche a cui sta lavorando — attacca
Sara Rossin, consigliere del Pd in zona 3 — le stesse che noi chiediamo da anni
e che nessuno ha mai soddisfatto».
Tutto il complesso di cui fa parte l’auditorium ha avuto un iter travagliato.
Dopo l’avvio dei lavori nel 2001, il contratto d’a ppalto con la società
costruttrice (Sorgente del Consorzio emiliano romagnolo) era stato rescisso per
inadempienze. L’anno scorso la corte dei Conti ha chiesto al Comune un milione
di danno erariale «per negligenze accertate nella gestione dell’appalto», con
quattro funzionari che non avrebbero controllato le «gravissime
inadempienze».
Dopo anni di fermo i lavori sono stati riavviati con un’altra ditta, nel
2007, fino all’inaugurazione di marzo. E alla nuova beffa. Luca Prini,
consigliere del Partito comunista dei lavoratori, polemizza: «Ho presentato un’
interrogazione in cui chiedo quanti soldi in più verranno spesi e chi li dovrà
sborsare: è vergognoso che per riparare a lavori fatti male si debbano
utilizzare altri soldi pubblici». (14 dicembre 2009)