Dalle sezioni del PCL
La Milano che cambia, in peggio.
(volantino contro il PGT)
2 Dicembre 2009
E’ un discussione in queste settimane il Piano di Governo del Territorio (PGT) predisposto dalla Giunta comunale. Il PGT è lo strumento urbanistico che sostituirà il vecchio Piano Regolatore (PRG). I principali elementi di novità contenuti nel PGT sono:
· l’abolizione dei vincoli delle destinazioni d’uso, cioè la sostanziale rinuncia da parte dell’Ente pubblico ad un’opera di programmazione e pianificazione dello sviluppo del territorio urbano
· l’introduzione della perequazione, cioè la possibilità di comprare e vendere diritti di costruzione tra una proprietà e l’altra, tra un’area e l’altra della città
· la sostanziale abolizione dei coefficienti di costruzione, cioè il numero di metri cubi che è possibile edificare per ogni metro quadro di terreno
· l’introduzione del concetto di sussidiarietà dei servizi, cioè la delega della gestione ed erogazione dei servizi pubblici al privato sociale o all’impresa con la conseguenza di trasformare radicalmente il concetto di servizio in concetto di impresa a scopo di lucro
· un programma di densificazione urbana che prevede oltre 300.000 residenti in più a Milano
L’adozione di questo piano comporterebbe il netto peggioramento dello sviluppo della città nei prossimi decenni, dato che verrebbe meno una regia pubblica di conduzione e controllo dello sviluppo ed ammodernamento urbanistico della città, nel quadro di una grave sottovalutazione della irrinunciabile necessità di servizi pubblici aggiuntivi, dei quali già oggi la città è carente.
Nel quadro di questa generale deregolamentazione è ragionevole prevedere un vero e proprio arrembaggio alle aree periferiche della nostra zona: la sola area della ex caserma Rubattino misura 81.881 mq (risulterebbe acquistata dal gruppo Caprotti), le contigue aree ex Colombo (in via Dei Canzi, nella quale sono iniziati i lavori di demolizione), di parte della De Nora (in via San Faustino), l’area dell’ex scalo ferroviario Lambrate (in via Saccardo, già interessata da un Accordo di Programma tra Comune, Regione e Ferrovie) potranno essere edificate sostanzialmente senza limiti di volumetrie. Il PGT infatti prevede un limite minimo di edificabilità di 1 mq/mq, ma non un massimo. Nel raggio di un chilometro potrebbero così sorgere appartamenti per migliaia di nuovi residenti, nella assoluta mancanza di infrastrutture e servizi sociali (il Quartiere Rubattino insegna). In aggiunta a ciò che è già in costruzione.
Ciò avrebbe riflessi molto negativi anche sui quartieri più centrali della zona, nel quadro di un insensato progetto di “densificazione” urbana che comporterà un generale peggioramento della disponibilità e presenza di servizi pubblici essenziali, della mobilità, dato che non sono programmati efficaci collegamenti di trasporto pubblico, un forte incremento di traffico privato, carenza di parcheggi ed aumento dell’inquinamento, in una città in cui la soglia di attenzione sulle micropolveri è superata un giorno su due.
La lotta contro l’adozione del PGT è necessaria quindi non soltanto per affermare una diversa concezione urbanistica della città, ma soprattutto per rivendicare la necessità di servizi pubblici più diffusi ed efficienti, di un verde pubblico più curato e fruibile, per rivendicare il diritto di vivere in una città più salutare e rispettosa dei bisogni dei suoi cittadini. Sarebbe sufficiente spostare le risorse economiche dai faraonici quanto inutili interventi per l’Expo 2015 alle reali necessità pubbliche, contrapporre agli interessi dei costruttori, della rendita fondiaria e speculativa (dai Cabassi ai Ligresti all’Ente Fiera) gli interessi della larghissima maggioranza dei cittadini.
Partito Comunista dei Lavoratori – Zona 3
Stampato in proprio, via Marco Aurelio 7 20127 Milano – dicembre 2009 pclmilano@gmail.com www.pclavoratori.it