Dalle sezioni del PCL
ROMPIAMO L'ISOLAMENTO. COSTRUIAMO UNA VERTENZA GENERALE PER DIRE NO AI LICENZIAMENTI
Volantino della sezione Brianza del P.C.L.
30 Novembre 2009
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Il governo, le tv e i principali giornali ci dicono che ormai siamo usciti dalla fase più acuta della crisi. Si tratta di una falsità. Ogni giorno che passa aumentano le aziende che chiudono, che licenziano, che ricorrono alla cassa integrazione. Beta, Yamaha, ex Celestica, Carrier, Rieter è lungo il rosario delle fabbriche brianzole in crisi che minacciano la chiusura o il drastico ridimensionamento produttivo. Una volta la Brianza era considerata “terra di fede e di lavoro”. Ma ormai le cose non stanno più così. Solo nel comparto metalmeccanico sono a rischio più di diecimila lavoratori, l'aumento della cassa integrazione è stato massiccio e fra poco, con il nuovo anno, gli ammortizzatori sociali cominceranno a finire e inizierà a porsi la drammatica questione della perdita dei posti di lavoro.
In questa crisi, che è bene ricordare è una crisi del sistema capitalistico e del suo regressivo sistema di produzione, le classi dominanti e i suoi rappresentanti politici di destra e di “sinistra” hanno speso miliardi di denaro pubblico per salvare le banche, gli speculatori, i possessori di rendite e di capitali. Mentre sul versante industriale si è assistito ad un drastico processo di ristrutturazione che cancellando i diritti, intensifica lo sfruttamento, rinsalda le gerarchie, ricostruisce un potere padronale assoluto sui lavoratori ormai considerati unicamente come una merce. In questo contesto, i padroni utilizzano la crisi come pretesto per sferrare un pesante attacco al movimento operaio e per aprire la via ad un sistema neocorporativo basato sulla precarizzazione e sui bassi salari; mentre il governo delle destre padane e berlusconiane usa la crisi e l'impoverimento sociale per ridurre la democrazia e affermare nella società un modello autoritario.
Per questo, difronte a un attacco così pesante e complessivo, occorre una risposta decisa, unitaria e all'altezza dello scontro. Negli ultimi mesi ci sono state, e ancora ci sono lotte generose, che hanno testimoniato e testimoniano la volontà dei lavoratori di reagire e di difendere il proprio posto di lavoro. Ma queste lotte se rimanessero isolate le une dalle altre, se rimanessero confinate nei loro ristretti ambiti di settore, di azienda e di categoria, rischierebbero di finire sul binario morto della rassegnazione.
Per questo crediamo che sia urgente e decisivo superare l'attuale frammentazione delle lotte, delle vertenze e delle mobilitazioni. Per questo crediamo che sia fondamentale aprire una grande vertenza generale del mondo del lavoro, sorretta da una mobilitazione dura, decisa e radicale che dicendo NO ai licenziamenti, rivendichi nuovi diritti per i lavoratori e la povera gente del nostro paese. (eliminazione del precariato, riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, un piano di investimenti pubblici sotto il controllo dei lavoratori). Una vertenza generale capace di piegare l'arroganza padronale e governativa. Una vertenza generale che si batta per far pagare la crisi a chi l'ha provocata.
Partito Comunista dei Lavoratori – sezione della Brianza -