Rassegna stampa

«Sammarco si deve dimettere» . La richiesta arriva dal Partito comunista dei lavoratori

Il promotore Marco Barone: «La città necessita di un cambiamento radicale».

22 Settembre 2006

«Vibo necessita di un cambiamento radicale ed immediato, perciò chi ha ricevuto il mandato da parte dei cittadini si assuma la responsabilità di dichiarare il proprio fallimento per aver dato solo spazio alla spartizione delle poltrone».

E' quanto sostiene Marco Barone promotore del Movimento Costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori, soggetto politico nato ad opera di Marco Ferrando dopo la scissione con Rifondazione Comunista. «Tutto ciò è inammissibile - continua il giovane esponente comunista - specialmente per chi si è fatto portavoce di voler cambiare la concezione politica della città, da Rifondazione ai Ds in testa. Non può perdurare questa fase di non amministrazione, questa fase ove i problemi della città sono stati posti in secondo piano rispetto alle logiche di potere. Vibo deve essere amministrata da persone che amino veramente questa terra, che vogliano veramente risolvere i nodosi problemi decennali che la fossilizzano. Sia giunte di centrodestra che di centrosinistra si sono rivelate inette a questo scopo, ma non a quello di perseverare nella concezione più bassa della politica, ovvero dividersi le poltrone. Alla faccia del senso del bene comune di amministrare. Tutto ha un limite, questo è stato superato da tempo». Ma non si fermano qua le critiche rivolte agli attuali amministratori del Comune e della Provincia.

Infatti, continua Barone «nei giorni scorsi si è svolto presso il Valentianum l'assemblea nazionale dello Slai cobas. Dove era il Sindaco e il Presidente della Provincia? - si chiede - si è assistito quel giorno ad una passerella disgustosa di alcuni politici come quella di Censore, che ha quasi fatto pesare la sua presenza. Il movimento del Partito Comunista dei Lavoratori - espone - pone tuta la sua solidarietà a Nazzareno Piperno e lo invita a continuare a lottare come ha fatto in questi giorni per il bene dei lavoratori». E ribatte: «Ormai i sindacati confederali si sono rivelati quello che sono, filo-governativi, non più dalla parte dei lavoratori, ma dei governi. Vibo Valentia necessita di una boccata di ossigeno, di innovazione: i giovani, quelli che non si sono ancora abbandonati alle logiche perverse delle poltrone, possono essere la vera risorsa di questa terra». E per concludere Barone ricorda i tragici avvenimenti del luglio scorso e il modo in cui tale eventi hanno scalfito le genti. «L'alluvione del 3 luglio - conclude - ha lasciato il suo segno nell'animo dei vibonesi. Il cittadino di Vibo è stufo di tutto ciò, e non dovrà stupire se alle prossime elezioni l'affluenza al voto sarà ai minimi storici, sempre che non ci sia qualche novità, qualche segno di innovazione visibile sul territorio, che porterà a Vibo quella primavera da tanti auspicata, ma mai nei fatti sfiorata Il movimento del Partito Comunista dei Lavoratori vuole contribuire nel suo piccolo a portare questo vento di innovazione a Vibo Valentia, e invita il Sindaco alle dimissioni come vero e forse primo atto di responsabilità mai maturato da questa giunta».

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FONTE

  • da il Quotidiano di Calabria