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VOLANTINO POLITICO NAZIONALE
( testo )
8 Ottobre 2009
VOLANTINO POLITICO NAZIONALE.
IL RE è NUDO. VIA BERLUSCONI, GOVERNINO I LAVORATORI.
Un Presidente del Consiglio accusato di corruzione, frodi fiscali, complicità con la mafia, è stato finalmente privato dello scudo protettivo dell’impunità. E’ lo stesso Presidente che ha regalato uno scandaloso condono a grandi evasori e criminali; che mentre taglia risorse a scuola e sanità spende miliardi nelle missioni di guerra; che mentre nega ogni protezione a licenziati e precari, regala miliardi a industriali, banchieri e Vaticano. Sarebbe questo il” rispetto della volontà popolare” che Berlusconi evoca? Lo scudo per sé, la miseria per i lavoratori, i privilegi per i potenti?
Questo governo se ne deve andare. La sentenza della Corte che ha sancito l’illegittimità del lodo Alfano, ha messo a nudo di fatto l’incostituzionalità di un “Premier” che si atteggia a Bonaparte ( e ..si crede Bonaparte). Che pretende di mettere sotto i piedi ogni principio formale di uguaglianza tra i cittadini, sviluppa un attacco contro gli altri poteri dello Stato, minaccia le libertà di critica.
La supplica di PD e UDC a Berlusconi perché “resti al suo posto” è penosa. Dopo aver regalato a Berlusconi, con le proprie assenze parlamentari, il condono fiscale, le cosiddette “opposizioni” continuano a chinare il capo. Incoraggiando di fatto l’arroganza populista del Cavaliere.
Le sinistre non possono subordinarsi alla viltà dei liberali. Il movimento operaio e tutte le sue organizzazioni debbono dare una propria risposta, unitaria e indipendente, alla crisi istituzionale, sbarrando la strada alla deriva reazionaria in atto.
Il PCL chiede a tutte le sinistre politiche e sindacali, a tutte le forze dell’associazionismo popolare, democratico e antifascista, di assumere unitariamente la parola d’ordine delle dimissioni di Berlusconi. Non a favore di un cosiddetto “governo di garanzia” con UDC e PD ( come chiede rifondazione "comunista" ), che continuerebbe in altre forme politiche di guerra e di sacrifici per gli operai( magari con la benedizione di Montezemolo); ma nella prospettiva di un’alternativa vera, che metta al centro le ragioni dei lavoratori, che li liberi non solo da Berlusconi ma dalla dittatura di industriali, banchieri, grandi evasori.
Si promuovano manifestazioni in ogni città davanti alle Prefetture, per chiedere le dimissioni di Berlusconi. Si riconvochi la piazza antiberlusconiana del 3 ottobre, con una grande manifestazione nazionale davanti ai palazzi del Governo, che rivendichi la sua cacciata. Si Prepari uno sciopero generale contro il governo e le sue minacce reazionarie, portandovi le ragioni sociali di lavoratori, precari, disoccupati,
Berlusconi e Bossi evocano “la guerra”. Devono trovare pane per i loro denti.








