Dalle sezioni del PCL
SENZA PADRONI
5 Ottobre 2009
Nonostante il presidente del consiglio continui ad affermare che la crisi è finita, migliaia di lavoratori continuano ad esser licenziati o nella migliore delle ipotesi messi in cassa integrazione.
Tutto questo è inaccettabile!
Per aumentare i loro profitti, i padroni tagliano il personale e delocalizzano, cioè spostano gli stabilimenti in paesi dove non sono rispettati i diritti minimi dei lavoratori, e dove è possibile aumentare al massimo lo sfruttamento.
Ma la cosa più grave è che i sindacati confederali, Cgil Cisl e UIL, non fanno niente di fronte a questa catastrofe, anzi agiscono da veri e propri agenti della borghesia infiltrati all’interno dei lavoratori, firmando accordi totalmente a favore dei padroni e contro gli interessi degli operai. In molte fabbriche le RSU, con l’avallo dei sindacati Confederali locali sono arrivati alla firma di centinaia di licenziamenti, lavorando solo per soffocare la rabbia dei lavoratori. Per difendere il nostro posto di lavoro non abbiamo altra scelta che la lotta ad oltranza contro chi ci licenzia. Le chiacchiere su una futura ripresa economica lasciamole ai padroni e ai loro lacché ( governo, mezzi d’informazione e sindacati confederali ). Il nostro futuro può esistere solo se cacciamo i padroni e i loro servi, che ancora una volta ci stanno facendo pagare una crisi che loro hanno provocato per la loro ingordigia col solo scopo di aumentare i loro profitti.
Le politiche riformiste e socialdemocratiche, che per anni ci hanno raccontato che questo era il migliore dei mondi possibile e che anche per i lavoratori si prospettava un futuro di prosperità, hanno dimostrato la loro inefficacia nell’affrontare la gravità della crisi. L’unica soluzione è l’autorganizzazione dei lavoratori e l’espropriazione delle fabbriche ai padroni , la cacciata dei governi filo-industriali ( centro destra e centro sinistra ) a loro asserviti.
Ci rendiamo conto che questi possono essere visti solo come slogan, ma lo saranno se non tenteremo questa strada. L’alternativa sarà la disoccupazione, la perdita dei nostri diritti, conquistati faticosamente con decenni di lotte.
Il Partito Comunista dei Lavoratori del Lodigiano, fa un appello a tutti i lavoratori per la costituzione di un comitato di lotta che costruisca iniziative concrete, di mobilitazione sul territorio in difesa dei posti di lavoro, contro lo strapotere delle grandi aziende che stanno attuando licenziamenti di massa per spostare le produzioni dove possono realizzare maggiori profitti.
Lavoratori operai sconfessiamo il sindacato confederale corrotto e asservito ai partiti borghesi e che si dichiara ipocritamente dalla parte dei lavoratori!