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INNSE: metti un sabato d'agosto al presidio...

E in serata arriva l'annuncio della svolta. Sembra la volta buona... Ma gli operai restano al loro posto. E così il presidio

8 Agosto 2009

Quando lascio via Rubattino la giornata è ancora lunga al presidio, ma l'impressione è che per oggi non accadrà nulla.
Il sabato trascorre tranquillo davanti ai cancelli sbarrati e presidiati. Su un lato dello stradone lo schieramento militare manda avanti in modo un po' stanco i suoi riti. Sullo spartitraffico si consuma l'attesa del presidio, fra discussioni, incontri, il disbrigo delle incombenze materiali ...
Il tempo è scandito dal via vai di chi viene per qualche ora, di chi parte, di chi arriva... Il gruppo dei reporter e degli operatori tv si anima un po' in tarda mattinata per la visita di Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione, che si ferma fino al primo pomeriggio; nell'occasione i compagni del PRC emettono un comunicato che denuncia l'inerzia delle autorità e ribadisce la solidarietà agli operai.
Dopo l'ora di pranzo Cremaschi si mette in contatto telefonico con Roberto Giudici, il compagno della FIOM, uno dei cinque che da cinque giorni e quattro notti sono asserragliati sul carro ponte a impedire lo smantellamento dei macchinari. Oggi nessuno ha il permesso di entrare: "perché non diventi un'abitudine" spiega arrogante il funzionario a capo dell'esercito di poliziotti che monta la guardia al malloppo di Genta. Intorno a Giorgio e al suo cellulare giornalisti e compagni ascoltano e registrano la conversazione e soprattutto spiano nella voce di Roberto lo stato d'animo di quelli che stanno lassù dietro i cancelli sbarrati.
Verso le quattro torna al presidio Marco Ferrando (c'era già stato da martedì a giovedì), portavoce nazionale del Partito comunista dei Lavoratori. Si ferma a discutere, a "tastare il polso" alla lotta. Anche lui rilascia un breve comunicato (con la speranza che abbia dai media miglior sorte di tante altre volte) in cui lancia tre proposte alle forze politiche e sindacali del movimento operaio: convocare in tempi rapidi una manifestazione nazionale unitaria davanti ai cancelli della INNSE; costruire una cassa unitaria di resistenza sotto il controllo degli operai; promuovere il prima possibile un'azione unitaria per "liberare" i cinque rinchiusi nei capannoni e far rientrare gli operai in fabbrica. [vedi:http://tbagarolo.blogspot.com/2009/08/tre-proposte-sulla-lotta-alla-innse.html].
Vedremo se qualcuno raccoglierà queste idee. Eppure è convinzione comune qui che non si può aspettare a lungo. La tattica della controparte di prendere i compagni per sfinimento è evidente... Occorrerebbe, fin che si è in tempo, mettere in campo una prova di forza in grado di scompaginare i giochi. Se si è convinti, come a parole si afferma, che qui non si gioca solo il destino di 49 operai e delle macchine che danno loro lavoro, ma in qualche modo si gioca una partita che riguarda tutto il movimento operaio, è tutto il movimento operaio che deve scendere in campo...
Per ora ci confortiamo osservando come, in un afoso sabato d'agosto, in questo torrido nastro d'asfalto che ha ben poco di invitante arrivano a dare la loro solidarietà agli operai non solo qualche delegazione sindacale, ma anche gruppi famigliari con bambini di 6-7 anni, che qui vengono in allegria ad apprendere le loro prime lezioni di lotta di classe...
(t.b., 8 agosto 2009, h. 18:00)

VERSO SERA LA NOTIZIA: COSA NE PENSANO AL PRESIDIO?

Più tardi le agenzie battono la notizia che ci sarebbe un accordo e che il segretario della FIOM Gianni Rinaldini, dopo l'annuncio in prefettura, si è recato a comunicarlo agli operai asserragliati nei capannoni e al presidio di fronte ai cancelli: http://www.corriere.it/cro
nache/09_agosto_08/innse_fiom_acquirente_2bc06b88-843e-11de-bc84-00144f02aabc.shtml.
Attendiamo di capire se questa volta la situazione si sblocca davvero.
Chiamo il compagno Rudy Mecca al presidio che mi conferma la notizia. Il clima è più disteso ora, ma è presto per dire che il risultato è stato ottenuto.
La RSU della INNSE si è riunita con Rinaldini per valutare la situazione. I lavoratori restano al loro posto, fino al ritiro della polizia e fino a quando il presidio potrà rientrare nella sua vecchia sede, la portineria della fabbrica.
Ecco qui le sue comunicazioni in rete:
- poco dopo le 18: "DAL PRESIDIO: si sta muovendo qualcosa, il ministro LETTA ha fatto pressione sul prefetto che sta analizzando la questione. Nelle prossime ore ci potrebbero essere grosse novità!"
- verso le 19: "dal presidio: è arrivato RINALDINI con la notizia che ci sarebbe un terzo compratore disposto ad acquistare TUTTO entro lunedì!
- verso le 20: "dal presidio: nonostante la notizia confortante gli operai dentro e tutto il presidio fuori ribadiscono la continuità della lotta fino a quando il prefetto non bloccherà totalmente lo smontaggio dei macchinari e toglierà il blocco delle forze dell' ordine davanti alla fabbrica."
Ci lasciamo con l'appuntamento per domani mattina in via Rubattino: spero per salutare i cinque compagni che lasciano finalmente la loro ridotta sul carro ponte per festeggiare insieme con gli altri e con tutti noi una vittoria operaia che davvero mancava da tanto tempo, una vittoria conquistata con intelligenza, determinazione, sacrificio dai protagonisti; e un po' anche dall'aiuto della solidarietà.
(t.b., 8 agosto 2009, verso le 21:00)

Tiziano Bagarolo

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FONTE

  • tiziano.bagarolo@tele2.it