Prima pagina

Lotta INNSE, aggiornamento dal presidio (6 agosto 2009)

La giornata della svolta? Si vedrà: la lotta continua e va rafforzata

7 Agosto 2009

Rinaldini (Fiom): c'è un'offerta ufficiale: i lavoratori: prima di tutto bloccare lo smantellamento e ritirare la polizia. Ferrando: il PCL è impegnato ad allargare la solidarietà; la INNSE una caso esemplare in vista delle battaglia di autunno

Lotta INNSE: aggiornamenti dal presidio

La giornata della svolta?


Scrivo questa nota da casa, dopo aver lasciato poco più di due ore fa il presidio, col quale sono tuttavia in contatto telefonico tramite i compagni Rudi e Renato.
Mi hanno appena confermato ufficialmente ciò che era trapelato informalmente verso le 14:00 di oggi, dalla bocca dei responsabili della FIOM. Forse la situazione è a una svolta.
Il fatto nuovo è questo. Circa un'ora fa Gianni Rinaldini ha annunciato che un grosso gruppo industriale ha depositato ufficialmente un'offerta d'acquisto per rilevare l'azienda integralmente, area, capannoni e macchinari, con lo scopo di rilanciare l'attività produttiva. Il nome è noto al governo e a tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti. L'offerta sembra una cosa seria e credibile l'impresa che la avanza.
Fra questo passo e la soluzione della vertenza - come è evidente - la strada è ancora lunga. Ma il fatto che un'offerta seria sia stata presentata dovrebbe consentire subito di sospere lo smantellamento degli impianti, e questa era la condizione di qualsiasi trattativa e la richiesta prioritaria avanzata da sempre dagli operai che difendono la fabbrica.


Ed è anche ciò che ribadisce il comunicato degli operai della INNSE di pochi minuti fa: la lotta continua, i cinque sul carro ponte restano al loro posto, il presidio finirà quando i lavoratori rientreranno in fabbrica per riprendere il lavoro. Prima di ogni altro passo deve essere fermata ufficialmente l'operazione di smantellamento e di asportazione dei macchinari che il "padrone rottamaio" si è venduti; e l'imponente schieramento di forze dell'ordine che da domenica mattina presidia gli ingressi e il perimetro dell'officina deve essere ritirato.

Al presidio il clima è comunque positivo. E' chiaro che la soluzione non è certo conquistata, anzi è tutta da verificare. Ma la sensazione in questi momenti è che la determinazione degli operai stia avendo successo.
Dopo quattordici mesi di lotta, tre mesi di produzione autogestita, quasi un anno di presidio per impedire al padrone di asportare le macchine, varie provocazioni padronali sventate e diverse aggressioni poliziesche; dopo lo sgombero manu militari di domenica 2 agosto, la resistenza operaia - simboleggiata dall'azione intelligente e coraggiosa dei 4 operai e del funzionario sindacale asserragliati da martedì mattina in cima al carro ponte (fatto che ha obbligato a sospendere l'avviato smantellamento degli impianti) - nonché la solidarietà che è cresciuta in questi mesi e che si è manifestata in questi ultimi giorni - simboleggiata dal presidio portato avanti giorno e notte da decine di compagni - sono forse riusciti a fermare la liquidazione della fabbrica e a difendere i posti di lavoro e la possibilità di una ripresa produttiva.

La giornata di oggi era cominciata con la sensazione che qualcosa si stesse muovendo. Ma anche col pensiero che, in ogni caso, qualcosa si doveva muovere. Qualcuno aggiungeva: da una parte e dall'altra.
Sembra ovvio che il governo non può dispiegare per giorni un tale dispositivo di uomini e mezzi (si dice 500 uomini e decine di automezzi, divisi fra i vari turni) per presidiare una situazione bloccata...
D'altra parte, neppure la resistenza dei cinque compagni abbarbicati sul carro ponte, in condizioni precarie, al caldo, nello sporco e nel grasso, senza la possibilità di dormire ecc. può durare all'infinito.
In più il veto intollerabile ai contatti diretti...
Tanto più che, più passano i giorni, più l'INNSE - con gli operai che resistono in pieno agosto al padrone che licenzia e che si fanno beffe di un gigantesco dispositvo repressivo - diventa un simbolo per l'autunno che si preannuncia caldo proprio sul fronte dell'occupazione. Lo scriveva stamattina anche il "Sole 24 ore"...
Tuttavia, fino a ieri, la sensazione era che questo fosse chiaro solo a pochi. Anche per questo ieri mattina il PCL ha diffuso il comunicato che metteva in luce il significato della lotta della INNSE in vista dell'autunno e chiedeva l'impegno di tutto il movimento operaio al fianco degli operai che resistono. E questo era il concetto ripetuto nei crocchi e nelle chiacchierate al presidio.


Se la giornata di oggi - come ci auguriamo - sarà la giornata della svolta in questa lunga vertenza, è ancora da vedere; però al presidio è già stata una giornata positiva. Le presenze nella mattinata di oggi andavano nel senso di dare ragione alla battaglia fatta dal PCL negli ultimi giorni: la INNSE è una caso nazionale - dicevamo -, un caso esemplare; ci vuole l'impegno del movimento operaio per difenderla e sostenerla. Non è certo avvenuto questo, tuttavia un maggiore impegno della FIOM era visibile e ha dato risultati.
Intanto ha consentito di rimuovere (ma solo dopo mezzogiorno) l'assurdo veto di incontrare i compagni asseragliati sulle gru. E poi, forse, ha fatto percepire attraverso le immagini rilanciate dai media che la lotta INNSE non è sola ...
Qualsiasi cosa accada ora, questa è, in ogni caso, la strada da seguire.
E' necessario che continui l'impegno per assicurare una presenza massiccia davanti ai cancelli, e per tutto agosto. Ogni organizzazione politica e sindacale del movimento operaio, ma anche ogni singolo, può e deve fare qualcosa. A Lambrate oggi è in gioco un passo avanti o un passo indietro per tutto il movimento operaio.
Il PCL, come in tutti questi giorni, farà la sua parte. Nei limiti delle sue forze e delle difficoltà agostane, è stato l'unico partito presente come tale in tutti questi giorni e che ha cercato, anche attraverso il suo portavoce nazionale Marco Ferrando, di spingere anche altri a fare qualcosa di più.
Di fronte alla determinazione degli operai della INNSE e alla partita che essi stanno giocando per tutti, è quanto mai necessario ripetere: per tutti la lotta è qui, la lotta è ora.
Il PCL sta chiedendo ai suoi compagni e compagne di pensare di spendere qualche giorno di agosto qui sotto il sole di Lambrate, sulla spiaggia di cemento di via Rubattino, davanti alle vette dei capannoni di questa zona industriale in disarmo. Ma non del tutto, come hanno dimostrato gli operai della INNSE...
E' un'esperienza che vale la pena di fare...
(t.b., 6 agosto 2009, h. 17:00)




Per arrivare al presidio: dalla stazione di Lambrate (dove si può arrivare con la metro) prendere il bus 75 (direzione via Pitteri) o il bus 54 (direzione via Pitteri). Da via Pitteri prendere via Rubattino (più avanti la strada si fa solo a piedi, il traffico è bloccato, ma all'inizio dello stradone ci sono dei parcheggi). Oltrepassato il ponte della tangenziale si vede il presidio, 300 metri più avanti.

Altre informazioni a questi links:

- http://www.facebook.com/video/video.php?v=1137694134931&ref=mf
- http://www.facebook.com/video/video.php?v=1137709255309&ref=mf
- http://it-it.facebook.com/posted.php?id=1480088334&share_id=127530776933#s127530776933
- http://it-it.facebook.com/video/video.php?v=1136641228609&ref=share
- http://www.facebook.com/video/video.php?v=102670116410213&ref=nf
- http://tbagarolo.blogspot.com/2009/08/il-caso-innse-e-la-battaglia-di-autunno.html
- http://www.zmag.org/blog/view/3531

Tiziano Bagarolo

CONDIVIDI

FONTE

  • tiziano.bagarolo@tele2.it