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A FIANCO DEGLI OPERAI DELLA INNSE.

3 Agosto 2009

Il Partito Comunista dei Lavoratori manifesta la propria solidarietà alla lotta degli operai dell'Azienda INNSE di Milano contro un cinico padrone rottamaio, patrocinato a suo tempo dalla Lega Nord; e contro ogni intervento, a suo supporto, di magistratura e carabininieri.
Il caso INNSE è emblematico di come i lavoratori possano contare solo sulla propria forza e determinazione, non su promesse istituzionali. La volontà degli operai della INNSE di impedire ad ogni costo il sequestro dei macchinari, è in questo senso esemplare.
La lotta dei lavoratori della INNSE non può restare isolata. L'occupazione operaia delle aziende che licenziano si pone sempre più come necessità generale. Nessuna crisi aziendale verrà "risolta" da un nuovo capitalista compratore, che in realtà è sempre uno speculatore di passaggio, come si è rivelato il Dott. Genta. Può e deve essere affrontata dentro una vera mobiltazione unitaria e generale per la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio di tutte le aziende che licenziano.
Dal caso INNSE il PCL trae nuove ragioni per avanzare questa proposta di lotta all'intero movimento operaio e sindacale.

Partito Comunista dei Lavoratori esecutivo nazionale


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Comunicato dei lavoratori della INNSE del 22 giugno 2009

Chiediamo il vostro aiuto

Siamo gli operai della Innse, da più di un anno resistiamo alla
chiusura della fabbrica.
Presidiamo lo stabilimento giorno e notte sabato e domenica.
Siamo stati licenziati, messi in mobilità ma non ci siamo arresi,
finché c'è la fabbrica e ci sono gli operai c'è la possibilità di
riprendere il lavoro.
Tutti dicono che i posti di lavoro non vanno cancellati, si fanno
belli parlando delle politiche attive del lavoro, dimostrino cosa sono
capaci di fare.
Noi, come operai INNSE, abbiamo dimostrato lavorando, gestendo
direttamente la produzione contro la decisione del padrone di cessare
l'attività, che la fabbrica funzionava e funziona.
Lo abbiamo fatto da giugno a settembre dello scorso anno, finché su
ordine del magistrato siamo stati messi fuori dalla fabbrica, ci siamo
accampati in portineria e da quel giorno non siamo andati più via.
Diversi acquirenti si sono proposti per acquisire la fabbrica ma il
vecchio padrone aveva altri interessi, in accordo con l'immobiliare
voleva ripulire il capannone e vendersi tutte le macchine.
Per un anno ha tentato e ritentato di smontare il macchinario, si è
fatto scortare dalle forze dell'ordine, fino a far picchiare a
manganellate gli operai che si opponevano, è successo il 10 febbraio.
Un fatto che ci rimarrà impresso nella memoria.
Da quel giorno tutti hanno capito che le istituzioni non potevano
perdere la faccia per un rottamaio del genere e lo hanno consigliato
di calmarsi. Ma non è servito, ha iniziato col vendersi quattro
macchine ed ha mandato il nuovo padrone con l'ufficiale giudiziario
per iniziare a smontarle. Naturalmente li abbiamo respinti.
Naturalmente ha preso in giro anche coloro che stanno ai diversi
livelli istituzionali e che stanno cercando una soluzione per
riprendere la produzione in INNSE.
Naturalmente il decreto di smontaggio è finito nelle mani di Prefetto
e Questura e tocca a loro decidere quando e come con la forza lo
attueranno.
In questa situazione, operai della Provincia di Milano vi chiediamo un
aiuto diretto, la nostra unica forza è il numero.
Noi siamo decisi a non far mettere mano sul macchinario finché è
aperta la porta di una ripresa della fabbrica ma da soli non possiamo
farcela. Centinaia di operai sui cancelli, il giorno del prossimo
colpo di mano, convinceranno tutti che è meglio desistere da questa
prova di forza.
Operai delle fabbriche della Provincia di Milano, vi chiediamo il
sostegno diretto perché siamo convinti che la lotta della INNSE non è
solo la nostra lotta, è la lotta di tutti gli operai che sono stati
buttati in mezzo alla strada, di tutti quegli operai che ricattati
hanno subito la chiusura delle loro fabbriche ma non si sono
rassegnati.
Se l'INNSE resiste tutti possono resistere, e l'INNSE potrà resistere
solo con il vostro sostegno. Confermate la vostra solidarietà.

Aderite al presidio della INNSE, telefonate a 349 520 5238

Le RSU della INNSE Milano Lambrate 22 giugno 2009

gli operai fuori dalla fabbrica

La lotta della INNSE raccontata da un lavoratore

il blocco stradale

info@pclavoratori.it

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