Dalle sezioni del PCL

NO AL TRASFERIMENTO DELL’ISTITUTO TUMORI: DIFENDIAMO LA SANITA’ PUBBLICA

(volantino Pcl zona 3 Milano)

24 Luglio 2009

Il 29 luglio viene inaugurata la nuova sede del centro di ricerca dell’Istituto Tumori che prende il nome di Amadeolab dalla via che ne ospita la sede. Gli investimenti per questa realizzazione sono stati rilevanti, dall’acquisto dell’area già sede della Siemens ai costi sostenuti di circa 50 milioni per lavori di ristrutturazione e sistemazione durati quasi 10 anni. Se a ciò aggiungiamo i fondi impiegati per la ristrutturazione ed ammodernamento della sede storica di via Venezian, seppur nel quadro di lungaggini e diseconomie, vediamo come a Città Studi è ora operante uno dei più importanti centri di cura e ricerca oncologica del Paese.

Ora ci domandiamo, che senso ha, anche alla luce di questo importante ciclo di investimenti e dei risultati conseguiti, pensare allo spostamento dell’Istituto a Vialba? Ce lo spieghino il governatore Formigoni e l’assessore regionale Bresciani. A che serve il progetto di “Cittadella della Salute”, in una zona di difficile accesso soprattutto poco servita dai mezzi pubblici, al centro di incredibili snodi autostradali, a ridosso dell’area della Fiera e di un territorio che sarà devastato nei prossimi anni dallo sciagurato insediamento di Expo 2015? Proprio il posto adatto per farci un polo ospedaliero!

Il progetto di trasferimento a Vialba non risponde a nessuna logica razionale ma piuttosto al tentativo di disgregare un polo oncologico pubblico di eccellenza a tutto vantaggio di operatori privati concorrenti (vedi San Raffaele, non a caso in zona).
Del resto negli ultimi dieci anni il finanziamento della spesa regionale per gli ospedali pubblici si è ridotta dal 70% al 62% a favore dei finanziamenti a cliniche ed ospedali privati che sale dal 30% al 38%, un ingente flusso di danaro pubblico a sostegno di vergogne sociali come la Clinica Santa Rita, anch’essa tra l’altro in zona.

Noi pensiamo che la lotta per una buona sanità pubblica, monitorata da comitati di controllo di lavoratori del settore ed utenti, sia la migliore garanzia per il mantenimento e lo sviluppo della ricerca in Italia, per un servizio erogato in ragione delle effettive capacità di reddito del cittadino, per migliorare concretamente le prestazioni sanitarie ai malati, per promuovere una prevenzione che nel comparto sanitario produce nel breve periodo tra l’altro un ingente risparmio economico. Oltre a garantire un quadro di lavoro sereno, di qualità e correttamente retribuito. La tutela insomma degli interessi di tutti noi, in sereno ed aperto conflitto con gli interessi di una casta di affaristi, speculatori e faccendieri, che dalla privatizzazione del comparto sanitario traggono enormi interessi letteralmente sulla pelle dei cittadini.


Partito Comunista dei Lavoratori – Zona 3

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FONTE

  • luca.prini@libero.it