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I G8, non sono benvenuti in Abruzzo! Libertà per i compagni arrestati! No alla criminalizzazione del dissenso!

Il PCL alla manifestazione del 10 Luglio per riaffermare un concetto: se ne vadano tutti, governino i lavoratori!

7 Luglio 2009



I G8, non sono benvenuti in Abruzzo!

Libertà per i compagni arrestati! No alla criminalizzazione del dissenso!

Il PCL alla manifestazione del 10 Luglio per riaffermare un concetto: se ne vadano tutti, governino i lavoratori!


Di tutto c'era bisogno in Abruzzo, tranne che dell'inutile passerella di potenti per di più in faccia ai terremotati. La trovata demagogica dello sciacallo Berlusconi a fine elettoralistici, consuma nei prossimi giorni il suo atto conclusivo. Il vertice in se, non ha alcuna finalità pratica. La crisi, marcia inarrestabile in tutto il mondo, i governi del capitale, ad ogni latitudine, stanno scaricando sulle classi lavoratrici i costi enormi del disastro voluto e favorito dalle politiche che questi presunti “grandi” hanno portato avanti negli ultimi due decenni. Prometteranno svolte che non ci saranno, faranno promesse che non manterranno, si riempiranno la bocca di parole come “lotta alla povertà”, “economia verde” ed altre sciocchezze simili ( dette da loro) ma nel concreto, avranno il solito compito di portare a casa quanti più vantaggi possibili per le loro rispettive borghesie. Per la gente d'Abruzzo che fra crisi, scandali e cataclismi vive uno dei momenti più difficili della sua storia, oltre al nulla da un punto di vista pratico, ci sarà anche la beffa di vedere i “grandi” in giro tra le macerie, con gli occhi gonfi di lacrime (finte).

Il governo più reazionario degli ultimi quarant'anni e il suo screditato “sultano”, vedono in questo G8 la possibilità di un rilancio d'immagine a patto naturalmente, di non avere contestazione. Anche per questa ragione, Berlusconi, aveva cinicamente scelto l'Aquila, nei primi giorni successivi al sisma. Ma da allora, di tempo ne è passato. Per primi gli aquilani hanno potuto vedere la distanza enorme tra le promesse di questo imbonitore e la miseria dei fatti. L'Aquila era e resta una città fantasma, l'intero Abruzzo vive una crisi drammatica e il governo risponde con il gratta e vinci. Nessuno ha pagato e nessuno pagherà per le case venute giù come burro si dice,” tutti fuori dalle tende” prima di Settembre ma siamo a Luglio e le tende sono ancora tutte li, e l'inverno dalle nostre parti inizia presto e non scherza. Siccome, gli abruzzesi sono forti e gentili ma non scemi, capita l'antifona, ogni nuova venuta del presidente del consiglio viene accompagnata da contestazioni e domenica scorsa, cinquemila persone hanno partecipato alla fiaccolata notturna che chiedeva giustizia e ricostruzione. Dunque l'ipotizzato scenario dei “poveri terremotati” plaudenti al passaggio dei potenti rischiava di saltare e prontamente scatta il solito piano “b”: repressione e criminalizzazione preventiva. L'operazione di polizia portata a termine ieri, contro una ventina di compagni del movimento che fanno seguito ad analoghe operazioni della settimana scorsa contro ambienti anarchici, altro non sono che una strategia della tensione, mirata ad evitare qualunque contestazione all'Aquila. Già da giorni, non solo l'Aquila ma l'intero Abruzzo sono sotto assedio, con larghissimo spiegamento di uomini e mezzi ( e poi, per ricostruire le case e per risanare la sanità regionale non si trovano le risorse). Ci troviamo dunque in presenza ad una volontà manifesta del governo di impedire la manifestazione del dissenso e proprio per questo, sarà importante partecipare alla manifestazione di Venerdì 10 Luglio, che partirà alle 12 dalla stazione di Paganica e arriverà ai giardini comunali nel centro dell'Aquila. La furbata di far terminare i “lavori” del vertice di Venerdì, dunque in un giorno lavorativo crea effettive difficoltà ai tanti lavoratori che in un periodo immediatamente a ridosso delle ferie hanno problemi a chiedere permessi, ma bisognerà esserci ugualmente. Si è deciso ( per la verità, altri hanno deciso ), che ognuno raggiunga l'Aquila con i mezzi che ritiene più consoni ( automobile o treno ) invece di organizzare pullman che potevano essere sottoposti a lungaggini varie da parte delle forze dell'ordine come già avvenuto in precedenti occasioni (alla prima manifestazione dei terremotati, un pullman partito da Pescara ha impiegato 4 ore per giungere all'Aquila. Normalmente, basta poco più di un ora).

Naturalmente, compagni del Pcl saranno all'Aquila e per chi volesse un passaggio per il viaggio da Pescara i riferimenti sono quelli soliti. Per parte nostra, ribadiamo la volontà di manifestare, respingiamo qualunque intimidazione da chiunque provenga e invitiamo i nostri compagni e simpatizzanti a stare vicini al nostro spezzone per evitare possibili provocazioni.

pclabruzzo

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FONTE

  • info@pclabruzzo.it