Dalle sezioni del PCL
Tra i terremotati dell'Aquila
Nelle tendopoli di Coppito insieme ai terremotati
24 Aprile 2009
All'Aquila per esprimere solidarietà agli sfollati del terremoto nelle tendopoli di Coppito.
Sono partita da Teramo con il pullman della Provincia con alcune persone animate dallo spirito di dare un piccolo contributo fattivo e di vicinanza quelle popolazioni dell'Aquila colpite dal terremoto del 6 Aprile a cui il sisma ha tolto affetti e averi. All'andata pioveva a dirotto e i fiumi erano enormemente ingrossati a causa dell'apertura di due dighe che presentavano crepe. Quando siamo arrivati all'Aquila mi si è stretto il cuore, negozi e bar chiusi e transennati con tegole e calcinacci caduti, edifici e case crollati .Amo questa città primo perchè è bella ed ha un immenso patrimonio artistico e culturale secondo e perchè ci vive mia figlia dove frequenta l'Università.A lei fortunatamente non è successo nulla anche se ancora non riusciamo a recuperare le sue cose .Una sua amica di pallavolo è morta a un'altra gli è crollata la casa addosso e dorme in macchina.Nelle tendopoli di Coppito c'erano tanti vecchi malati, giovani e bambini con lo sguardo assente alcuni di loro avevano perso i loro cari e l'abitazione.Qui ho cercato di dare il meglio di me stessa anche se per poco tempo.Da mesi l'Aquila era sotto sciame sismico che aumentava di giorno in giorno di portata ma piuttosto che adottare provvedimenti consoni si è preferito far adattare le persona alla violeza del scosse telluriche .Purtroppo a rimetterci sono stati i più deboli come i giovani poveri che occupavano la casa dello studente e le altre abitazioni fatiscienti affittati agli student.Altre strutture sono inagibili come l'Ospedale S. Salvatore e altre strutture pubbliche costruite senza il rispetto delle norme antisismiche e con materiale al ribasso.Il grande patrimonio artistico dell'Aquila è andato quasi completamente distrutto.La nostra Regione prima con lo scandalo della Sanità ora con il terremoto sta pagando con il proprio tributo le nefandezze di una classe politica spregiudicata che aveva a cuore solo i propri avidi interessi.