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Note di agenzia del PCL

3 Aprile 2009

sulla crisi e sulle mobilitazioni operaie

Roma, 24 mar. - (Adnkronos) - «Ora che Barack Obama salva i

banchieri bancarottieri con i soldi delle loro vittime, cosa diranno

le sinistre ’obamistè italiane? Continueranno a idolatrare il mito o

confesseranno il proprio ennesimo abbaglio? Continueranno a chiedere a

Berlusconi di fare come Obama, o svilupperanno finalmente un’autonoma

battaglia anticapitalista?». Lo afferma Marco Ferrando, Partito

comunista dei lavoratori Pcl.



«Il Pcl, unico partito non obamiano della sinistra italiana,

prosegue la propria campagna per la nazionalizzazione delle banche e

delle aziende in crisi, senza indennizzo e sotto controllo sociale,

quale unica misura strutturale di svolta, capace di recidere la radice

della crisi -aggiunge- Nel silenzio mediatico, la nostra campagna sta

raccogliendo l’adesione di centinaia di delegati sindacali in tutta

Italia, nell’industria, nel terziario, nei servizi».



«Chiediamo a tutte le sinistre, politiche e sindacali, di

sostenere questa campagna anticapitalistica, abbandonando ogni vecchia

illusione riformista», insiste Ferrando.





(ANSA) - ROMA, 2 APR - « La Cgil non deve tirarsi fuori come

fece a Genova nel 2001: dichiari già il 4 aprile il proprio

impegno diretto nella mobilitazione anti-G8». Lo chiede Marco

Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori,

interpellato sulle manifestazioni a Londra.

«Il prossimo G8 - dice - se mai si terrà, riproporrà una

contestazione radicale e di massa del capitalismo e dei suoi

governi. Ogni eventuale tentativo del governo Berlusconi di

ostacolare o impedire la contestazione del vertice incontrerà

un’opposizione durissima - aggiunge - tanto più dopo i fatti di

Genova e di Londra. Tutto il movimento operaio e sindacale deve

mobilitarsi per garantire la piena libertà di manifestazione

contro il vertice delle grandi potenze alla Maddalena».

Ferrando chiede quindi l’impegno della Cgil perchè a suo

avviso «il modo migliore per preparare la mobilitazione anti-G8

è raccogliere da subito, anche in Italia, il vento della

ribellione sociale che sale da tutta Europa». (ANSA).







SAREMO A MANIFESTAZIONE CGIL

Roma, 2 apr. (Adnkronos) - «Il Pcl sarà presente alla grande

manifestazione della Cgil del 4 aprile con la proposta pubblica

dell’occupazione delle aziende che licenziano, e della loro

nazionalizzazione sotto controllo operaio. La rabbia sociale che sale

in Europa, non è ’un rischiò come afferma Epifani, ma l’unica leva

possibile di una svolta vera. La funzione dei sindacati e delle

sinistre non può essere quella di disinnescare la miccia: ma deve

essere quella di investire nella ribellione sociale e di darle un

progetto». Lo afferma Marco Ferrando, del Partito comunista dei

lavoratori.

«Il Pcl -insiste- chiede a tutte le sinistre politiche e

sindacali di portare insieme in piazza il 4 aprile la proposta di

’licenziare i licenziatorì, come oggi chiedono testualmente settori

importanti del movimento operaio francese. ’Fare come in Francià non

può essere solo uno slogan».

«La parola d’ordine dell’occupazione delle aziende in crisi e

che licenziano può dare una prospettiva alla stessa manifestazione di

Roma, evitando che si riduca ad una pura testimonianza del dissenso, o

che addirittura si trasformi nell’atto simbolico conclusivo della

mobilitazione», conclude.







(ANSA) - ROMA, 2 APR - «Licenziare i licenziatori.

Il Partito Comunista dei Lavoratori sarà presente alla grande

manifestazione della Cgil del 4 aprile con la proposta pubblica

dell’occupazione delle aziende che licenziano e per la loro

nazionalizzazione sotto controllo operaio». È quanto afferma

il leader del Pcl Marco Ferrando.

«La rabbia sociale che sale in Europa - spiega - non è un

rischio come afferma Epifani, ma l’unica leva possibile di una

svolta vera. La funzione dei sindacati e delle sinistre non può

essere quella di disinnescare la miccia: ma deve essere quella

di investire nella ribellione sociale e di darle un progetto.

Il Pcl chiede a tutte le sinistre politiche e sindacali di

portare insieme in piazza il 4 aprile la proposta di ’licenziare

i licenziatorì, come oggi chiedono testualmente settori

importanti del movimento operaio francese. ’Fare come in

Francià non può essere solo uno slogan».

«La parola d’ordine dell’occupazione della aziende in crisi

e che licenziano può dare una prospettiva alla stessa

manifestazione di Roma, evitando che si riduca ad una pura

testimonianza del dissenso, o che addirittura si trasformi

nell’atto simbolico conclusivo della mobilitazione». (ANSA).







Roma, 1 apr. (Adnkronos) - «L’esperienza delle lotta operaie in

Francia dimostra che solo la lotta radicale può strappare risultati.

È l’ora di una svolta anche in Italia. Epifani non può continuare a

dire che l’esplosione sociale è ’un rischiò: nei fatti è l’unica

via perchè il mondo del lavoro possa uscire dall’attuale vicolo

cieco». Lo afferma Marco Ferrando, del Pcl, che aggiunge: «Di fronte

alla enormità della crisi, le vecchie regole del gioco sono saltate.

Alla radicalità dei licenziamenti si può rispondere solo con la

radicalità della lotta operaia, unitaria e di massa».

«Proponiamo che la grande manifestazione della Cgil del 4

aprile diventi il punto di partenza di una svolta generale di lotta

-sottolinea- È necessario che la Cgil , a partire dalla Fiom, e

l’intero sindacalismo di base, uniscano le proprie forze in una

mobilitazione continuativa e ad oltranza, accompagnata

dall’occupazione delle aziende in crisi e dalla costituzione di una

cassa nazionale di resistenza. È necessaria una piattaforma unitaria

che parta dalla rivendicazione del blocco generale dei licenziamenti e

della ripartizione fra tutti del lavoro che c’è con la riduzione

progressiva dell’orario di lavoro a parità di paga. Una grande

assemblea nazionale intercategoriale di delegati eletti, unitariamente

convocata, potrebbe aprire questa vertenza generale di svolta».

«In ogni caso il Partito comunista dei lavori è ovunque

impegnato, nei luoghi di lavoro e nelle organizzazioni sindacali, per

favorire questa svolta di lotta, unitaria e radicale», conclude

Ferrando.

info@pclavoratori.it

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