Dalle sezioni del PCL
IL CASO PACENZA
COMUNICATO STAMPA
20 Agosto 2006
Il Coordinamento Calabrese del Movimento Costitutivo per il Partito Comunista dei Lavoratori (mc Pcl) giudica estremamente grave la vicenda di cui si è reso protagonista il capogruppo regionale dei Ds, Franco Pacenza.
Una vicenda molto grave che dimostra come in una regione in cui il problema del lavoro ha una straordinaria drammaticità, la maggioranza dell’Unione non da alcun segno tangibile di sostanziale rottura con il passato.
Permangono, in maniera sempre più accentuata le piaghe del lavoro nero, della precarietà, del caporalato e come dimostrano i fatti di questi giorni, l’allegra e disinvolta gestione dei comunitari sembra affondare ancora di più il coltello nella piaga.
Il mc PCL non può che evidenziare come, al di là degli aspetti tecnico giuridici, l’affare faccia emergere l’esistenza di un sottobosco consolidato di faccendieri della politica, pronti a riciclarsi continuamente, e come la questione di “Eurolandia”, non cancella una triste realtà fatta di favoritismi, prepotenze, discriminazioni, assistenzialismo e sottosviluppo.
Senza voler sconfinare nello scandalismo, questa vicenda come quella relativa al recente “caso Crea”, conferma tutti i giudizi che da tempo, progetto Comunista (Sinistra del Prc) prima e il mc Pcl poi hanno avanzato, cioè la sostanziale omologazione dell’Unione ai tratti deteriori del sistema di potere imperante in Calabria.
Il mc PCL calabrese chiede, inoltre che l’assessorato regionale al lavoro gestito dalla Rifondazione Comunista faccia i passi dovuti per fare chiarezza su queste vicende e, nello stesso tempo, si batta per un profondo cambiamento della politica, rivolta finalmente all’interesse dei cittadini e non più delle lobbies e dei comitati di interessi che tengono in pugno questa regione. Il primo passo necessario e obbligato non può che essere l’uscita da questa giunta regionale.
Il mc Pcl chiede inoltre, che i fondi gestiti illegittimamente siano rifusi dagli speculatori e che vengano finalmente gestiti pubblicamente in maniera trasparente provvedendo così ad un’occupazione stabile e sicura.
Per impedire la rivincita della destra, che può passare anche da indecenti strumentalizzazioni su vicende come questa, è necessario, più in generale, ricollocare il massimo delle forze del movimento dei lavoratori all’opposizione, contrastando con più energia la linea del governo nazionale e regionale sul terreno del lavoro.
Vicende come questa rendono più attuale che mai la proposta che il mc Pcl avanza nazionalmente, ovvero la costruzione di un “polo politico”, realmente alternativo, in rottura con i poteri forti e con le loro rappresentanze, che miri all’unità di tutte le organizzazioni e le sensibilità della sinistra politica, sociale e sindacale attorno ad un comune programma di lotta che unifichi i bisogni e le necessità dei lavoratori e delle lavoratrici, dei disoccupati, dei precari e dei giovani. Una piattaforma rivendicativa unificante che miri alla ricostruzione di una identità cedibile e una coerenza politica e morale necessaria alle esigenze dei settori sociali subalterni. È questo uno snodo essenziale per lo sviluppo di una vera alternativa di sistema in Calabria e in Italia.








