Rassegna stampa

Comunicato sulla Innse (da La Voce di Zona 3)

25 Febbraio 2009

Le manganellate della Forza pubblica contro gli operai della INNSE all’alba di martedì 10 febbraio rappresentano la risposta del Governo alla profonda crisi economica che attraversa il Paese ed i manganelli di Polizia e Carabinieri sono gli ammortizzatori sociali offerti da Berlusconi.

Come è noto gli operai cercano di fare funzionare da tempo una fabbrica in buona salute sotto il profilo della produttività, della particolarità delle capacità produttive e delle commesse, ma sacrificata agli interessi della speculazione. A partire dal 2 giugno 2008 vi è stato infatti un periodo di autogestione di circa quattro mesi, a cui è seguito un presidio permanente da parte dei lavoratori per impedire lo smantellamento della azienda.

L’attuale propietario, Silvano Genta, aveva acquistato la INNSE tre anni fa, quando la fabbrica era in amministrazione controllata, naturalmente a prezzi di favore, impegnandosi a rilanciarla.

Ma è del tutto evidente che le pressioni speculative sull’area – oggetto di un PRU datato 1997 e ad oggi non completato – sono ben più attraenti di ogni piano di rilancio industriale. Così come sono evidenti le ragioni della assenza della Amministrazione comunale e della Regione Lombardia in questa fase cruciale della battaglia per la salvaguardia dell’azienda.

L’immobiliare AEDES, proprietaria dell’area, oggi in pesante crisi finanziaria ed esposta a debiti con le banche, cambierà il prossimo 28 febbraio i propri assetti immobiliari. E’ chiaro che ha da trarre vantaggio da un’area sgombera da ogni insediamento industriale e quindi completamente libera e disponibile per ogni tipo di avventura edilizio-speculativa.

Nell’esprimere la nostra piena solidarietà ai lavoratori della INNSE ed alle forme di resistenza poste in essere per la tutela della loro azienda e del posto di lavoro, del loro diritto ad un lavoro decente, sicuro ed equamente retribuito, ribadiamo la nostra opinione per cui i costi della crisi economica non vengano scaricati sui lavoratori ma una volta tanto pagati dai padroni.

Luca Prini, consigliere Gruppo misto – Partito comuinista dei Lavoratori

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FONTE

  • luca.prini@libero.it